A lezione di "artigianato digitale", per combattere la disoccupazione

Librerie, piccole sedie con tavolini, cassapanche ma anche contenitori per la raccolta differenziata e pedane per persone con disabilità: a Palermo nasce il progetto dell'associazione Lisca Bianca per aiutare i ragazzi in cerca di un futuro

A lezione di "artigianato digitale", per combattere la disoccupazione

Hanno realizzato librerie, piccole sedie con tavolini, cassapanche ma anche contenitori per la raccolta differenziata e pedane per persone con disabilità. Sono i ragazzi impegnati nel progetto "Artigianato digitale: percorsi di formazione-lavoro e inclusione socio-lavorativa", portato avanti dall'associazione Lisca Bianca dentro l'officina sociale Scalo 5B e sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. A partecipare sono stati giovani, di età compresa da 17 a 25 anni, con un percorso difficile alle spalle legato al circuito penale esterno o che provenivano da situazioni  di potenziale disagio, giovani migranti, disoccupati o inoccupati, Neet. La composizione eterogenea del gruppo ha  permesso uno scambio tra le competenze di base dei partecipanti e lo sviluppo di strategie di inclusione sociale e  valorizzazione delle diversità. Il progetto ha permesso la realizzazione di percorsi formativi nell’ambito dell’artigianato innovativo per la  lavorazione di legno e metalli, ispirato ai principi dell’economia circolare e della green economy.  I giovani, infatti, sono stati coinvolti in un processo integrato di formazione-lavoro, educazione all’imprenditorialità e  orientamento professionale, al fine di migliorare le proprie competenze e favorire la propria inclusione socio-lavorativa.

Lo Scalo 5B, è uno spazio all’interno della ex fiera  campionaria dato in concessione nel 2016 dal Comune all'associazione Lisca Bianca che lo ha riqualificato e  messo a disposizione della comunità per essere un polo di sviluppo e crescita inclusiva.

In particolare, sono stati realizzati arredi e oggetti di utilità  sociale, destinati alla riqualificazione di spazi pubblici o all’arricchimento di luoghi quali istituzioni formative, servizi  pubblici, associazioni, centri aggregativi e comunità per minori. In questo senso, il laboratorio artigianale è stato anche un laboratorio di educazione alla cittadinanza che ha permesso ai  giovani partecipanti di conoscere realtà operanti nel mondo della formazione e dell’inclusione sociale.

Durante l’evento conclusivo del progetto,  avvenuto questa mattina presso lo Scalo 5 B, sono state consegnati alle associazioni gli arredi realizzati dai ragazzi. Per l'occasione l'assessore alla cittadinanza solidale Cinzia Mantegna ha consegnato gli attestati ai giovani e la borsa di studio. Erano presenti, oltre a lei, per l'occasione anche il pastore Bruno Gabrielli per la tavola valdese, Salvatore Pennino vice direttore dell' istituto penale minorile Malaspina e Rosalba Romano dell'Ussm.

Tra gli arredi artigianali realizzati ci sono: cassapanche per l'House Boat della Lega Navale di Palermo, piccoli arredi per la casa del centro antiviolenza de Le Onde onlus, le librerie per l'Ussm, i mobili per la raccolta differenziata per l'associazione Zen Insieme e Libera, il tavolo da lavoro per l'Accademia di Belle Arti e le pedane per i disabili per l'associazione di San Giovanni apostolo del Cep. 

A raccontare, per primi, la loro esperienza sono due ragazzi della comunità Opera Don Calabria di Termini Imerese. "Ho imparato parecchie cose - racconta Nicolai Bugur di 20 anni - come l'uso di certi materiali per realizzare alcuni arredi. E' stata una esperienza bella e anche divertente perché mi ha permesso di conoscere anche persone nuove con cui insieme agli operatori si è creato un bel clima di lavoro. E', sicuramente un modo per preparaci meglio ad entrare nel mondo del lavoro". "Ho imparato a lavorare il legno e il metallo per realizzare cose belle ed utili per gli altri  - continua Riccardo Avella di 19 anni - ma anche come comportarsi nel mondo del lavoro nel rispetto di regole ed orari. Abbiamo socializzato tra di noi e  si è creato anche un bel gruppo. Mi piacerebbe proseguire il lavoro anche in questo settore". "Io studio all'istituto nautico costruzione e, proprio per questo, il progetto mi ha interessato molto - aggiunge Alessio Salimeni di 19 anni e residente allo Zen -. Ho avuto, infatti, la possibilità di partecipare, insieme agli altri ragazzi, alla realizzazione di cose nuove con attrezzi da lavoro che non conoscevo. E' stato per me, un primo approccio al mondo del lavoro molto importante. Il mio desiderio resta per il momento quello di potere lavorare in futuro ai Cantieri navali di Palermo".     

"Ciò che abbiamo realizzato è solo un punto di partenza per quello che intendiamo fare nel futuro - dice Elio Lo Cascio presidente di Lisca Bianca -. A Scalo 5B, infatti,  intendiamo creare un polo di riferimento per la formazione mirata e l’orientamento professionale dei giovani nel mondo dell’artigianato innovativo, garantendo la complementarietà tra educazione, formazione-lavoro e career-counseling. Abbiamo avuto giovani che provengono da situazioni difficili a cui abbiamo garantito percorsi che hanno portato a risultati tangibili dal punto di vista formativo e dell'inclusione sociale. Un tassello importante per noi è l'idea che quello che facciamo si inserisce all'interno di una comunità educante dove le associazioni che lavorano con i giovani in un'ottica di prevenzione, diventano anche degli interlocutori a cui restituire qualcosa rispetto al proprio percorso formativo. E' stato bello, infatti, mettersi insieme ad altre associazioni che hanno subito aderito al nostro invito. Tutto questo è per noi molto importante proprio nell'ottica del lavoro di un rete per la crescita del bene comune".      

"Il progetto ha previsto - spiega il coordinatore del progetto Salvatore Anselmo -: un corso di formazione sull'artigianato del legno e dei metalli e una parte dedicata al design digitale con una docente dell'Accademia di belle arti. A fine luglio i ragazzi si sono incontrati pure con alcune realtà che operano nell'ambito dell'inclusione sociale e della formazione. C'è stata quindi la formazione ma anche l'orientamento professionale al lavoro per fare crescere la motivazione e per la realizzazione dei loro curriculum Vitae. Ci potrebbe essere, infatti, la possibilità di inserire questi ragazzi in qualche tirocinio lavorativo. Avendo realizzato, inoltre, degli arredi di utilità sociale  siamo davanti pure ad un progetto che contribuisce in maniera significativa alla rigenerazione urbana".

Al progetto hanno collaborato, tra gli altri, l'Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni -Dipartimento Giustizia Minorile, l'associazione Laboratorio Zen Insieme, il Centro Diaconale "La Noce", il centro Santa Chiara, l'Opera Don Calabria, l'Accademia di Belle Arti di Catania, l'associazione Libera, la  Lega Navale Italiana di Palermo, Le onde onlus e San Giovanni Apostolo onlus.

Serena Termini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)