Thiene. Le Dorotee non chiudono
L'Istituto Santa Dorotea di Thiene, presente nel territorio da più di 200 anni, ha rischiato di chiudere i battenti. Sconcerto e dispiacere da parte delle famiglie, sofferenza nelle suore stesse, preoccupazione per gli insegnanti e il personale. Diverse le ipotesi formulate, anche dalla Diocesi, per salvare una vera e propria Istituzione. A conclusione dell’anno scolastico arriva la buona notizia e la speranza si riaccende: le suore hanno riaperto le iscrizioni alla classe prima della primaria.
Dopo più di 200 anni di presenza a Thiene l’Istituto Santa Dorotea delle religiose veneziane ha rischiato di chiudere i battenti. A conclusione dell’anno scolastico invece arriva la buona notizia che anche per il prossimo anno la classe prima della primaria verrà avviata. A inizio anno le iscrizioni erano state bloccate e quindi le famiglie interessate hanno dirottato la propria scelta verso altre realtà: «La buona notizia – afferma Carlo Maina, preside dell’Istituto – è che le suore hanno riaperto le iscrizioni, bisognerà però capire come risolvere il problema di quelle già fatte in altre scuole. Ma dallo sconcerto e dispiacere iniziale ora le famiglie manifestano speranza e contentezza».
L’istituto oggi conta 180 alunni alla primaria, 70 alla secondaria di primo grado e 14 alla secondaria di secondo grado, gli ultimi a sostenere l’esame di maturità. Una realtà ben radicata nel territorio che in passato, in particolare negli anni Sessanta, è stata presenza importante per l’istruzione femminile con le elementari e le scuole medie e poi con i laboratori di maglieria e la scuola professionale. «Le suore – precisa il preside – sono figure molto significative, una istituzione vera e propria. Per vari motivi, fra cui il problema dell’età ormai avanzata e del mancato ricambio generazionale nelle vocazioni, la casa madre, con una comunicazione del dicembre 2016, ha manifestato il desiderio di chiudere la scuola nel 2021-22. Questo ha creato scompiglio nelle famiglie, preoccupazione negli insegnanti e nel personale amministrativo e ausiliario e molta sofferenza nelle suore stesse».
Le iscrizioni sono state dunque chiuse. Nel frattempo la Diocesi con la parrocchia del Duomo di Thiene ha cercato di trovare e proporre delle soluzioni coinvolgendo le suore. È stata creata una commissione di tecnici volontari che ha valutato la situazione e quantificato alcuni lavori necessari per mettere in regola lo stabile. Si è ipotizzata la creazione di una fondazione di partecipazione nella quale poi sarebbero potute entrare anche altre scuole parrocchiali, concentrando così il personale e l’amministrazione con risparmi notevoli nella gestione.
«Abbiamo cercato anche finanziatori – spiega Giorgio Busin, delegato in consiglio pastorale diocesano per il vicariato di Thiene – che entrassero a vario titolo nella gestione, ex alunni diventati imprenditori. Le suore poi erano disponibili a donare parte della struttura, ma volevano tenersi alcuni locali, come la mensa. La spesa per l’adeguamento diventava insostenibile e la Diocesi ha deciso di non dare appoggio».
Oggi la speranza si è riaccesa: pare si sia trovata una soluzione. «Come parrocchia – precisa Busin – siamo sorpresi per questa notizia che giunge inaspettata. L’Istituto Santa Dorotea non è una scuola qualunque, è una scuola che coinvolge tutto il territorio del vicariato. Siamo quindi contenti per l’apertura delle iscrizioni, ci auguriamo naturalmente che venga mantenuto lo spirito cattolico e siamo aperti a collaborare una volta conosciuti obiettivi e nuova gestione».
«Nonostante lo scoraggiamento iniziale – conclude il preside – il personale ha sempre mantenuto alto lo standard educativo e lavorativo. La soluzione sembra sia nella proposta di un istituto religioso che opera in Italia e all'estero interessato a subentrare nella gestione della scuola. Lo stabile verrebbe acquistato da una cordata di imprenditori che credono nella scuola. L’aspetto positivo è che viene mantenuta l’identità cattolica dell’istituto e viene garantita una continuità nella linea educativa. Ora si respira un’aria di speranza, siamo sulla strada giusta e mi auguro che nell’arco di un anno si riescano a definire le trattative di acquisto e di gestione così da iniziare una nuova pagina di storia dall’anno scolastico 2019-20».