Settembre, mese del Seminario. Il Signore continua a chiamare Sosteniamo i giovani in ascolto
Si apre il percorso che ci accompagna alla Giornata diocesana dedicata alla realtà in cui si forma il clero di domani che quest’anno ricorre domenica 26 settembre. “Va’ nella terra che io ti indicherò” è lo slogan, tratto dalla Genesi
Inizia un nuovo anno pastorale che ci vede riprendere tanti percorsi e attività comunitarie e ancora una volta il nostro sguardo si ferma sul Seminario diocesano. Questa coincidenza ci ricorda che la vita comunitaria ha bisogno anche dei preti, di uomini che si mettono a servizio della comunione insieme a tutti gli altri credenti ma con il proprio dono, necessario e insostituibile.
L’annuale invito a pregare per i seminaristi e i loro educatori, nonché a sostenere economicamente questa realtà formativa diocesana, è un segno di fede nel Signore che ha scelto di agire nel mondo anche attraverso i presbiteri. Non ritengo scontata questa osservazione. Qualcuno legge come “segno dei tempi” il calo numerico dei seminaristi, quasi fosse questo il modo con cui lo Spirito viene ad agire nell’istituzione ecclesiale perché riconosca maggiormente la dignità dell’intero popolo di Dio. Penso sia fuorviante un’analisi di questo tipo. Il Signore non smette mai, da quanto ci insegna la Storia della Salvezza, a chiamare uomini e donne che si mettano a servizio della “messe abbondante” e tra questi “operai” ci sono anche quei giovani che lui desidera coinvolgere nel ministero ordinato. Altra cosa è la nostra capacità di fare comunione, di riconoscerci tutti insieme, anche alla luce della riflessione del Concilio Vaticano II, destinatari e protagonisti del dono grande del Vangelo e della fraternità ricevuta in Cristo. Avrà molto da dire in questo senso il Sinodo diocesano che stiamo avviando.
Oltre a essere un modo concreto con cui esprimere il bisogno del ministero ordinato, il mese del Seminario è l’occasione per confermare l’impegno comunitario per la pastorale vocazionale, rinnovando l’attenzione per i giovani e in particolare per quelli chiamati da Dio ad amare alla maniera di Cristo servo e pastore.
Una sottolineatura del genere probabilmente ci porta quasi d’istinto a pensare che non vi siano giovani disponibili a questo percorso nelle nostre comunità: in molte parrocchie i giovani che partecipano alla vita comunitaria sono pochi e tra quanti partecipano non ci sembra di intravedere particolari segni di devozione e disponibilità vocazionale. Perché, invece, non cambiare punto di osservazione? Non si tratta di scovare candidati qualificati ma di offrire il nostro contributo di preghiera, accompagnamento personale e di gruppo affinché ogni giovane possa udire la voce dello Spirito, ascoltarla e lasciarsi “intrigare” in un cammino di discernimento che sarà utile per intendere bene la Parola di Dio, consolidare la propria fede e irrobustire la propria persona per farne dono agli altri in modo generoso secondo quel percorso che si sarà fatto più chiaro insieme a degli adulti autorevoli.
Tra le parole intese, allora, ve ne saranno alcune che interpelleranno a lasciarsi costituire dal Signore come servi che si spendono a tempo pieno per i fratelli, spezzando con loro il pane della Parola e dei sacramenti. Il Signore parla anche oggi e chiama a mettersi al servizio del Regno ma fatichiamo a riconoscere la sua voce e ad ascoltarla e questa fatica la sperimentano anche i giovani. È necessario allora che creiamo spazi e luoghi feriali in cui decifrare tra le tante parole che la realtà pronuncia quelle da ascoltare e seguire, occasioni in cui fermarci per leggere, con la Bibbia in mano, i fatti della vita quotidiana sino a scoprirvi gli appelli del Signore, le sue domande, quelle che risuonano anche nei bisogni della comunità, della società, degli ultimi e poi mettersi in cammino.
“Va’ nella terra che io ti indicherò” (Gn 12,1) è il titolo dato alla Giornata del Seminario di quest’anno fissata per domenica 26 settembre. Oltre a essere fortemente evocativo dei primi passi del cammino sinodale, ci indica con forza l’orizzonte in cui siamo chiamati a inoltrarci insieme ai giovani e con quelli che il Signore chiama a diventare preti. Come ad Abramo il Signore non ci offre particolari garanzie per il futuro: chiede solo di mettersi in cammino, promettendo di aprire la strada che ci troveremo dinanzi. Mettiamoci per primi in questo atteggiamento di fede, così da poter essere di aiuto anche ai giovani che vivono nelle nostre comunità.
Casa Sant’Andrea Inizia l’ultimo anno a Rubano
A fine mese, alcuni giovani, dopo aver partecipato al Gruppo vocazionale diocesano, inizieranno un anno di vita comunitaria a Casa Sant’Andrea, abitando insieme dal lunedì al sabato fino all’estate prossima. In questo tempo, ritmato dalla preghiera personale e comunitaria, dalla fraternità, dalla condivisone di qualche responsabilità, dallo studio, da un servizio accanto ai poveri o ai malati, da incontri formativi con preti e giovani della Diocesi, cercheranno, con l’aiuto di un educatore e di una guida spirituale, di proseguire il discernimento vocazionale e di prepararsi all’eventuale ingresso in Seminario maggiore. Sarà l’ultimo anno della comunità nell’attuale sede a Rubano, presso il Seminario minore. A trent’anni dalla sua apertura, Casa Sant’Andrea prenderà sede negli ambienti di una comunità della città, intrecciandosi più profondamente con la vita parrocchiale.
Giornata del Seminario, sul sito materiali per le comunità
La Giornana del Seminario ha un duplice scopo: mantenere viva la preghiera per l’istituzione in cui avviene il discernimento e la formazione e dei futuri preti e consolidare il sostegno economico dell’istituto. Nel sito www.seminariopadova.it si trovano i materiali per l’animazione litirgica delle messe del mese di settembre, dedicato al Seminario diocesano.