Scuola, primo giorno alle elementari. Novara: “Accanimento su mascherine e distanziamento”

Nell’editoriale dell’ultimo numero della rivista Conflitti, il pedagogista critica le indicazioni di virologi e dei tecnici sul primo giorno per i bambini di prima elementare e cita un documento redatto dai “maggiori pediatri italiani”. “I rischi dei bambini lasciati a casa sono maggiori di quelli insiti in situazioni controllate”

Scuola, primo giorno alle elementari. Novara: “Accanimento su mascherine e distanziamento”

Il primo giorno di scuola per i bambini di prima elementare, tra mascherine e distanziamento, così come indicato da virologi e dai tecnici del Comitato tecnico scientifico voluto dal governo non convince il pedagogista Daniele Novara, che nel sul editoriale dell’ultimo numero della rivista Conflitti prova ad immaginare il primo giorno di scuola per i bambini di prima elementare nell’anno scolastico 2020­-21.

Proviamo a immaginare questo giorno così importante per la vita di un essere umano che si apre alla nuova esperienza scolastica che lo segnerà tutta la vita. Seguendo le indicazioni di illustri virologi e dei tecnici del Comitato tecnico scientifico, guidato da un noto manager aziendale, i bambini si troveranno in numero ridotto a entrare scaglionati, ognuno con la sua mascherina, così come i loro stessi genitori, la maestra, i bidelli”.  Per Novara, il primo giorno di scuola, è “fatidico”. È “quello che tutti ricordano, quello che vorremmo fosse vissuto come una festa, un nuovo inizio, un momento di allegria e speran­za. Invece no - scrive nel suo editoriale -. Bisogna stare lontani, separati, non ci si può sorridere per­ché il viso è coperto, molto coperto, dal mento fino al naso compreso”. Novara parla di “accanimento su mascherine e distanziamento”, poiché, “il virus attacca bambini e ragazzi in modo com­pletamente diverso dagli adulti”.  Novara cita un “documento redatto e reso pubblico il 28 maggio dai maggiori pediatri italiani”, riportato nella rivista. “I bambini si ammalano poco, molto poco, e quando lo fanno le manifestazioni cliniche sono lievi - questo il testo riportato e citato da Novara nel suo editoriale -. Le maggiori riviste e associazioni internazionali pediatriche continuano a ribadire in modo chiaro [...] che il rischio di contagio per e da parte dei bambini è molto basso, mentre il rischio di compromissione di aspetti cognitivi, emotivi e relazionali conseguenti alla prolungata chiusura delle scuole è molto alto”. Il documento inoltre segnala che i rischi dei bambini lasciati a casa sono “al contrario maggiori di quelli insiti in situazioni controllate” e che le misure per le riaperture scolastiche “non vanno rese im­possibili da norme e regole che non sono sorrette da chiare evidenze non sostenibili dal punto di vista organizzativo ed economico”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)