Sant’Agostino di Albignasego. Torna la sagra, seppur ridotta, dal 27 agosto al 1° settembre. C’è voglia di ripartire

Dal 27 agosto al primo settembre a Sant'Agostino di Albignasego c'è la sagra. Programma ridotto, posti a sedere allo stand gastronomico dimezzati, ridotti anche i giorni di festa (da 10 a cinque), ma la comunità di sant'Agostino vuole ritrovarsi. Non sono dimezzati invece i volontari: 150 quelli che ogni anno danno una mano, cui si aggiungono quest'anno una ventina di aiutanti per controllare il rispetto delle norme anti Covid. 

Sant’Agostino di Albignasego. Torna la sagra, seppur ridotta, dal 27 agosto al 1° settembre. C’è voglia di ripartire

I giorni di festa sono dimezzati, così come i posti a sedere nello stand gastronomico, il programma è semplificato, con pochi eventi in modo da evitare possibili assembramenti, ma nonostante questo la sagra a Sant’Agostino di Albignasego si fa. Dal 27 agosto al primo settembre è tempo di festa. «Volevamo lanciare un chiaro e semplice messaggio – dice don Stefano Margola, il parroco – Già con il grest abbiamo dato un segnale forte alle famiglie. La sagra patronale è un appuntamento molto atteso e quest’anno si sente forte la voglia di ripartire. Proprio questo è il messaggio che lanciamo: vogliamo ripartire come comunità parrocchiale».

La festa patronale inizia con un appuntamento religioso, la celebrazione dell’eucaristia giovedì 27 alle ore 20, la sera della vigilia della festa di sant’Agostino. Segue poi una semplice processione per le vie dal quartiere, partendo dalla chiesa e ritornando in chiesa.

«Abbiamo dovuto dimezzare i giorni di festa – continua don Margola – dai tradizionali dieci siamo passati a cinque. Nel programma è rimasto l’essenziale, quegli appuntamenti che ci permettono di stare insieme in sicurezza, di riallacciare i rapporti e le relazioni dopo tanti mesi di incertezza. Dimezzati anche i posti a sedere nel capannone dello stand gastronomico, da 500 a circa 250. Non sono però dimezzati i tanti volontari, più di 150, che ogni anno si danno da fare per questo appuntamento. A questi se ne aggiungono una ventina che prestano servizio d’ordine, fanno rispettare le regole di distanziamento, dell’igiene delle mani e l’uso della mascherina. Ci vuole quindi un po’ di pazienza, da parte di tutti, per riuscire a vivere bene questo tempo di festa».

Lo stand gastronomico con i tipici piatti da sagra (il 31 serata di pesce), il bar (nel parcheggio), l’anguria (novità di quest’anno), la pesca di beneficenza: pochi ingredienti cui si aggiungono due appuntamenti serali pensati per le famiglie, ma anche per i giovani e che prevedono solo posti a sedere, quindi non c’è nessun rischio di assembramento.

La sagra segna un po’ l’avvio della ripresa delle attività, sia per quanto riguarda le celebrazioni religiose (che da settembre riprendono gli orari prima dell’emergenza sanitaria) sia per quanto riguarda le attività: «A settembre – conclude il parroco – dopo la festa patronale, mi incontrerò con catechisti e genitori per decidere in merito ai sacramenti dell’iniziazione cristiana, che non si sono potuti celebrare nel tempo pasquale. Nella prima metà del mese incontrerò anche gli operatori pastorali per far ripartire le normali attività della nostra comunità, non solo il cammino di iniziazione cristiana, ma anche i gruppi di formazione, i giovanissimi e i giovani, il consiglio pastorale e gli altri gruppi. Non si tratterà solo di ripensare le attività rispettando le norme anti Covid, ma bisognerà ripensare alla vita della nostra comunità parrocchiale, rimettendo al centro ciò che la caratterizza».

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