Recovery, Ue. Gentiloni: “Non è il momento di ritirare il sostegno all'economia"

Le parole del commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni intervenuto al webinar “Next Generation Eu: politiche per la parità di genere e iniziativa 'No woman no panel'-senza donne non se ne parla”

Recovery, Ue. Gentiloni: “Non è il momento di ritirare il sostegno all'economia"

"Non possiamo ripetere l'errore che abbiamo fatto con la crisi di dieci anni fa. A un certo punto lì si decise che la crisi era passata, che si doveva di nuovo stringere i cordoni, tornare a un’austerità molto severa e ci fu una seconda ondata di recessione. Non ce lo possiamo permettere, tanto meno ce lo possiamo permettere oggi di fronte a un'America che decide un pacchetto di stimolo all'economia delle dimensioni di quello approvato recentemente al Congresso americano. Non è il momento di ritirare il sostegno all'economia". Lo afferma il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni intervenendo al webinar “Next Generation Eu: politiche per la parità di genere e iniziativa 'No woman no panel'-senza donne non se ne parla”. Questo "non vuol dire far finta di non sapere che ci sono dei Paesi come l'Italia che hanno un debito molto alto ma, e cito Mario Draghi prima che diventasse del presidente del Consiglio, evitare il debito cattivo. Quindi fare qualsiasi sforzo, ma non fare qualsiasi cosa". 

Recovery: prima tranche del 13% prima della pausa estiva

La prima tranche degli oltre 191 miliardi del Next Geenerarion Eu assegnati all'Italia, pari al "13% dell'ammontare totale di quello che i paesi chiedono tra trasferimenti e prestiti nei loro piani, può arrivare prima della pausa estiva". Assicura il Commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni.

"Naturalmente tutti dobbiamo un po' correre: noi nel dialogo con i diversi Paesi, i diversi Paesi nel formulare i loro piani o nel ratificare- avverte Gentiloni- Tenete conto che servono ancora molte ratifiche dell'intesa, ora siamo più o meno a metà dei Paesi. Ma se questi passi vengono fatti nell'ordine giusto io credo che poi la Commissione molto facilmente andrà ad emettere questo debito comune sui mercati finanziari, perché c’è grande attesa. Su questa base, per i piani che saranno approvati potrebbe dare il 13% prima della pausa estiva".

Recovery: verificherò che la parità di genere sia vincolante nei piani

"Abbiamo chiarissimo il compito di verificare che ci siano due cose nel Next Generation Eu: da una parte investimenti rilevanti per affrontare il tema della parità di genere e dall'altra parte, dove ci siano delle raccomandazioni particolari verso i singoli Paesi, che i singoli Paesi le rispettino. Posso assicurare, visto che una parte rilevante dipenderà dai miei uffici, che questo lavoro sarà fatto". Così il commissario Ue all'Economia.

"È chiaro che è un'operazione a due- precisa il commissario- perché' bisogna farla con le proposte che arrivano dai governi nazionali e con il controllo della Commissione. Sarebbe stato più facile avere una soglia vincolante di investimenti. C’è stata una proposta del Parlamento europeo di portare da due a sei i temi su cui introdurre delle soglie vincolanti, tra cui le donne. Da parte del Consiglio europeo, quindi dei governi, c’è stato però un diniego, per il rischio di trasformare questi piani un po' in una gabbia predeterminata. Questo non significa affatto che i miei uffici non guarderanno alla parità di genere come un elemento vincolante dei piani che ci arrivano da diversi Paesi", assicura Gentiloni. "La parità di genere è un obiettivo al quale la presidente Von der Leyen ha vincolato questa Commissione, ma ci vorranno alcuni anni- avverte- Nei nostri gabinetti è obbligatoria la parità di genere e in questa grande burocrazia o tecnocrazia che è la Commissione europea, 20-30mila persone c’è una presenza anche nei ruoli dirigenti molto rilevanti e in chi farà queste analisi la presenza femminile sarà certamente almeno paritaria", fa sapere il commissario. "Io stra-aderisco alla campagna 'No women No panel', anche se questo comporterà di rifiutare ogni tanto alcuni inviti e alcune occasioni, perché' capita tuttora di avere delle conversazioni in cui non sono presenti donne. Questa pandemia poi ha accentuato la disparità di genere- conclude Gentiloni- Noi abbiamo fatto una piccola ricerca sulle task force che si occupano di gestire prima la pandemia e adesso le campagne vaccinali: abbiamo scoperto a livello internazionale, non solo in Europa, che per l'85% sono guidate da uomini". 

Imprese: direttiva Ue trasparenza gender pay gap stimolo a fare meglio

"Abbiamo fatto molti passi avanti, ma il problema della disparità salariale tra uomini e donne è ancora molto forte. In Europa è al 14%, al 33% per le pensioni. L'ultima cosa che ha fatto la Commissione, che se ne è occupata spesso, è stata una direttiva approvata proprio tre settimane fa. Quando sarà approvata definitivamente obbligherà le imprese a rendere trasparenti i rapporti di stipendio tra maschi e femmine e di giustificare eventuali differenze. Penso che questo obbligo di trasparenza sarà un fortissimo stimolo per le aziende a fare meglio e naturalmente per le donne e le organizzazioni sindacali a muoversi dove non si fanno passi in avanti in questa direzione

"La trasparenza credo sia una delle cose fondamentali che noi possiamo fare con i poteri della Commissione europea- osserva Gentiloni- È incoraggiante che in Italia e in Spagna, i Paesi che in termini assoluti prendono più soldi da Next Generation Eu, la questione della parità di genere sia nei titoli, che sono buoni in molti Paesi. Ora bisogna passare da questa indicazione prioritaria ai singoli progetti. Io penso che il Mef, che ha avuto questo incarico di centralizzazione di recente, senz'altro lavorerà per la qualità dei diversi piani e mi auguro che lo farà anche in tempi piuttosto stretti".

Recovery: sulla parità di genere mi aspetto un’accelerazione, non miracoli

Sulla parità di genere, che secondo l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, mantenendo il ritmo attuale, sarà raggiunta tra 60 anni, "non mi aspetto miracoli dal Recovery, ma mi aspetto un'accelerazione, lo scrutinio sarà scrupoloso".

"Capisco la proiezione dal punto di vista matematico, ma sono molto più ottimista, anche vedendo che in tutte le professioni alle quali si accede ai vertici attraverso meccanismi concorsuali abbiamo una presenza di donne incredibile- osserva il commissario- Io ho fatto il presidente del Consiglio e, come sapete, all'inizio del Consiglio dei Ministri si nominano prefetti. Devo dire che la maggior parte delle persone che nominavamo al ruolo di prefetto erano donne. Quindi io sono fiducioso del fatto che Next Generation Eu accelererà questo processo, anche senza miracoli che forse non arriveranno".

Vaccino: ottimizzando la produzione 360 milioni di dosi nel secondo trimestre

"Certamente l'Europa può e deve recuperare un ritardo di alcune settimane sui vaccini rispetto all'Inghilterra e agli Stati Uniti. Questo ritardo deriva dai processi autorizzativi che sono stati più lenti. Adesso abbiamo tutti, inclusi quelli che sono se qualche settimana più avanti della Commissione europea, un problema di capacità produttiva. Questo problema va affrontato sulla base di un principio di reciprocità". Ne è convinto Paolo Gentiloni.

"Non è possibile che se c’è un'azienda - e questo problema si concentra molto in una singola azienda, Astrazeneca, che aveva preso degli impegni e non riesce a raggiungere quel livello di produzione - questo non può valere solo per l'Unione europea e non per altri Paesi- avverte il commissario- Ci deve essere reciprocità. Ci sono delle fabbriche che producono il vaccino di Astrazeneca nel Regno Unito e finora non ci sono state dosi che dal Regno Unito si sono spostate verso l'Unione europea, sarebbe singolare che avvenisse il contrario. Serve reciprocità, non certo guerre commerciali".

E sull'aiuto che potrebbe arrivare da una produzione italiana del vaccino anti Covid-19, Gentiloni chiarisce: "Nel lungo termine sicuramente, e sarebbe un fattore di grandissimo orgoglio. Il problema di oggi è che produrre questo genere di vaccini non è una cosa che si fa in poche settimane, riconvertendo questa o quella azienda, come si è potuto fare per le mascherine. Purtroppo non è neanche un problema limitato alla questione dei brevetti. Intendiamoci- precisa- va considerata la questione dei brevetti, anche per i super profitti. Ma non è che togliere i brevetti risolve oggi il problema della capacità produttiva". Secondo Gentiloni, "sulla capacità produttiva bisogna collaborare, mettere tutte le fabbriche che sono in grado di dare una mano in linea, evitare che le catene di produzione dei vaccini si interrompano. Il lavoro di oggi che stiamo facendo anche a livello della Commissione è su come ottimizzare questa capacità produttiva- fa sapere- Penso che ci possiamo riuscire e se ci riusciamo avremo all'incirca 360-370 milioni di dosi nel secondo trimestre di quest'anno, nonostante il calo, per chiamarlo in modo benevolo, di quello che arriva da Astrazeneca". Così "potremmo arrivare a quell'obiettivo del 70% degli adulti vaccinati entro la fine dell'estate. È ancora possibile", conclude.

Vaccino: lo farò a Bruxelles quando sarà il mio turno

"Non mi sono ancora vaccinato, lo farò quando sarà il mio turno. I funzionari della Commissione europea si attengono alle regole del Paese ospitante, quindi, per la stragrande maggioranza, stiamo parlando delle regole del Belgio Io mi vaccinerò qui a Bruxelles, dove vivo, non appena sarà deciso dalle autorità belghe assieme alla Commissione. Penso che potrebbe avvenire non troppo in là, perché' in Belgio stanno cominciando le vaccinazioni degli over 65 e io faccio parte di questa categoria, ma vedremo". (RS/DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)