La visita pastorale del vescovo Claudio arriva a Campodarsego, Sant'Andrea, Bronzola e Fiumicello e Reschigliano
Cinque parrocchie e 15 mila abitanti in un solo Comune. Per Campodarsego, prima divisa in tre vicariati, si apre una nuova pagina di vita ecclesiale: per loro una Pasqua di Grazia, con la presenza del vescovo Claudio in tutta la settimana santa e nel Triduo. Qualche apprensione per il futuro, ma il cammino continuerà, sempre più uniti e aperti ai ministeri ecclesiali.
Un solo Comune, cinque storie diverse. Le comunità parrocchiali di Campodarsego, nelle scorse settimane, si sono incontrate, si sono guardate negli occhi e hanno intrapreso la strada che le sta portando verso la visita pastorale del vescovo Claudio, che sarà qui dal 12 al 21 aprile: settimana santa, Triduo e Pasqua. L’avvicinamento alla visita ha il sapore della prima volta: «La nostra è una relazione tutta da inventare – conferma don Enrico Piccolo, parroco nel capoluogo – Apparteniamo a due vicariati diversi, quello del Graticolato romano e Reschigliano a Vigodarzere, ma fino a sei mesi fa noi eravamo con San Giorgio delle Pertiche, mentre Sant’Andrea, Fiumicello e Bronzola con Villanova di Camposampiero».
Eppure la storia appare tracciata e condivisa: se nascerà un gruppo di parrocchie in collaborazione con questa fisionomia tutti, parroci e laici, sono pronti ad avanzare insieme. La relazione con l’amministrazione comunale, il polo scolastico che accoglie tutti i ragazzi delle medie, ma anche i flussi lavorativi generati da colossi come i due gruppi Carraro, la Maschio Gaspardo e la Zanon fanno di Campodarsego un punto di equilibrio significativo. Chi si sente un po’ a “metà strada” è Reschigliano: «La nostra scuola dell’infanzia fa parte del coordinamento virtuoso di Vigodarzere – riflette il parroco, don Alessandro Azzalin – mentre da qui spesso chi lavora si sposta verso Padova o si ferma nelle aziende che hanno sede nel nostro territorio. Ma siamo aperti alla collaborazione secondo i dettami della diocesi».
I 15 mila abitanti del Comune dunque potrebbero presto vivere una pagina unitaria della loro vita comunitaria e di fede. Si tratta semmai di comprendere secondo quali direttrici. Intanto ogni parrocchia coltiva la propria pastorale al meglio.
Campodarsego inizia a sentire profumo di grest: cento animatori, tutti adeguatamente formati durante l’anno. Ac e Agesci marciano compatte e da poco è rinato anche il gruppo giovani parrocchiale grazie all’impegno di don Nicolò Rocelli e di due coppie di giovani sposi. Gli adultissimi hanno la loro proposta, come pure gli adulti che seguono l’iniziazione cristiana in due appuntamenti sull’esortazione apostolica Gaudete et exsultate sulla santità nella vita quotidiana. La vera novità però è nel campo della carità: «Si tratta del centro di ascolto parrocchiale – riprende don Enrico – nato dal progressivo spegnersi di quello vicariale, complici anche i cambiamenti dei confini. Siamo ai primi passi, l’obiettivo è diventare momento formativo per tutta la parrocchia, non certo uno sportello assistenziale».
Il grande dinamismo ha un’origine chiara: «Il nostro è un territorio pervaso dall’imprenditorialità, uno spirito di iniziativa e creatività che si riversa anche nella pastorale». E ha un riflesso nel ripensamento dei vari ambiti (liturgia, formazione, carità, momenti comunitari e feste e giovani) presentati anche alla comunità nelle domeniche di Quaresima.
Fiumicello e Bronzola vantano una storia secolare di conflittualità: ci sono documenti seicenteschi che provano una rivalità viva ancora negli scorsi decenni. Ma oggi la collaborazione è fattiva, don Damiano Fortin non è il primo parroco condiviso e si vede: «La preparazione alla visita è iniziata lo scorso anno con la riflessione su identità e missione della parrocchia – racconta il presbitero – tre serate e un film sulla Evangelii gaudium ci hanno fatto toccare con mano la prospettiva futura: sempre più insieme». La sfida sarà trasmetterla alla comunità: «Proprio come il fermento per questa visita – aggiunge Rosa Bellosguardo, vice del consiglio pastorale di Bronzola – che tra noi operatori pastorali è tangibile». In condivisione ci sono l’Acr e alcuni gruppi dell’iniziazione cristiana. Fiumicello invece si gode la propria scuola dell’infanzia con il progetto “Laudato Si’” che prevede la presenza dell’orto e di galline e caprette a cui badano i bambini.
A Reschigliano don Claudio sarà presente sia per la messa del giovedì santo sia per quella solenne di Pasqua, alle 11. E proprio nella lavanda dei piedi incontrerà i ragazzi che riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana: «È il simbolo del servizio della parrocchia ai piccoli e non solo – commenta don Azzalin – Da tre anni genitori e ragazzi vivono insieme l’iniziazione cristiana e la proposta è molto apprezzata».
A Sant’Andrea di Campodarsego qualche interrogativo sul futuro invece c’è. «Ma ai co-visitatori che ci hanno chiesto la disponibilità a collaborare con i vicini abbiamo risposto immediatamente di sì – spiega Rosanna Bertacche, vice del consiglio pastorale – Prepararci alla visita ci ha aiutato a comprendere meglio chi siamo, una comunità la cui traiettoria è nel solco della diocesi, ma con i propri carismi. I nostri gruppi oggi camminano grazie a quegli adulti che accolgono la responsabilità».
Sant'Andrea, un anno di Caritas parrocchiale
Sono dieci i volontari che un anno fa hanno dato vita al gruppo Caritas di Sant'Andrea di Campodarsego. Per la comunità è stata una sfida importante che ha avuto un esito positivo e oggi c'è una risposta concreta alle famiglie che manifestano necessità di sostegno nel bisogno.