L'iniziativa. Avvento, attendere il Signore in ascolto della sua Parola
Disponibile in formato digitale il nuovo sussidio che dal 2013 accompagna i tempi forti
«La relazione tra il Risorto, la comunità dei credenti e la Sacra Scrittura è estremamente vitale per la nostra identità. Senza il Signore che ci introduce è impossibile comprendere in profondità la Sacra Scrittura, ma è altrettanto vero il contrario: senza la Sacra Scrittura restano indecifrabili gli eventi della missione di Gesù e della sua Chiesa nel mondo». Queste sono le parole che leggiamo nelle prime righe del motu proprio Aperuit illis con il quale papa Francesco ha istituto la “domenica della Parola di Dio” da celebrarsi in tutta la Chiesa, nella terza domenica del tempo ordinario (26 gennaio 2020).
Anche la nostra Diocesi avrà occasione di raccogliere questa decisione del papa. Il tesoro inesauribile della Parola di Dio invita tutto il popolo cristiano a crescere nella familiarità con la Scrittura, per diventare annunciatore nel mondo di questa ricchezza. Le iniziative pastorali a servizio della Parola di Dio non mancano, nel nostro tempo: itinerari biblici, corsi di formazione per catechisti e accompagnatori degli adulti, cicli di lectio divina, percorsi con la Bibbia per i giovani, gli universitari, gli adulti. Da anni, nella nostra diocesi, a seguito della Missione cittadina celebrata nel 1997, è stata fatta la scelta di proporre nelle comunità cristiane i centri di ascolto della Parola. Sull’esempio delle prime comunità credenti, descritte da san Luca nel libro degli Atti degli apostoli, si invitano alcune famiglie ad aprire le porte delle loro case per accogliere altri fratelli e sorelle nella fede e, in un clima famigliare, ascoltare la Parola di Dio.
In tal senso, i Centri di Ascolto devono essere gruppi aperti alla comunità ecclesiale: sia perché disponibili ad accogliere tutti (anche quanti hanno idee poco chiare sulla fede, dubbi o percorsi di vita distanti dalla pratica ecclesiale), sia perché si riconoscono parte del cammino della comunità parrocchiale. A differenza della lectio divina, questo incontro orante con la Scrittura si caratterizza per il fatto di prendere avvio dalla condivisione della vita reale e concreta delle persone, dai loro racconti di gioie e fatiche, per poi lasciare che la ricchezza della Parola divina illumini la vita e la trasformi, generando la preghiera comunitaria.
Questo favorisce quel dialogo fecondo tra Dio e il suo popolo, che papa Francesco descrive così: «La Bibbia non può essere solo patrimonio di alcuni e tanto meno una raccolta di libri per pochi privilegiati. Essa appartiene, anzitutto, al popolo convocato per ascoltarla e riconoscersi in quella Parola. Spesso, si verificano tendenze che cercano di monopolizzare il testo sacro relegandolo ad alcuni circoli o a gruppi prescelti. Non può essere così. La Bibbia è il libro del popolo del Signore che nel suo ascolto passa dalla dispersione e dalla divisione all’unità. La Parola di Dio unisce i credenti e li rende un solo popolo» (Aperuit illis 4).
La risorsa dei centri di ascolto della Parola, che quest’anno viene sussidiata da alcune schede online (da richiedere direttamente all’indirizzo mail: centridiascolto.catechesi@diocesipadova.it), consiste proprio nella dimensione domestica, nella condivisione della vita, nella disponibilità a lasciarsi illuminare dalla Parola affinché essa crei unità fra i fedeli e li renda una comunità che trova la propria fonte nell’ascolto della Scrittura. In questo tempo, in cui anche la nostra chiesa diocesana sta ponendo attenzione e cercando di cogliere le sfide e i possibili passi per l’evangelizzazione, pronta anche a quelle scelte di novità che lo Spirito Santo vorrà suggerire, la proposta dei centri di ascolto della Parola rimangano un laboratorio privilegiato per lasciarsi plasmare dal Signore. Forse nel futuro si faranno scelte pastorali anche differenti: sarà sempre il Signore, tuttavia, ad “aprire le nostre menti” affinché, ascoltando la sua Parola possiamo conoscerlo meglio, per amarlo e servirlo secondo la sua volontà. Come ricorda san Paolo, nella Lettera ai Romani: «La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo» (10,17). Famiglie, giovani e adulti che si ritrovano nelle case per coltivare la propria fede nell’ascolto della Scrittura, in quell’intreccio sempre fecondo tra la vita e la Parola, potranno disegnare e indicare strade nuove per la corsa del Vangelo nel mondo.
don Andrea Albertin