#IoSuonoDaCasa: dai balconi dell'Arcella, un po' di musica per distrarsi dal coronavirus
Un’iniziativa nata su Instagram per coinvolgere a distanza, da poggiolo e poggiolo, tanti altri musicisti del quartiere a nord di Padova. Chitarra in mano, dal balcone del proprio appartamento, i ragazzi di Casa Selvatico, hanno suonato e cantato e fischiettato nel pomeriggio di mercoledì 11 marzo.
Non c’era nessuno ad applaudirli. E va bene così. In questi giorni critici a causa del coronavirus, va davvero bene così. Chitarra in mano, dal balcone del proprio appartamento, i ragazzi di Casa Selvatico, hanno suonato e cantato e fischiettato nel pomeriggio appena caldo di mercoledì 11 marzo.
Un’iniziativa nata su Instagram per coinvolgere parallelamente, da poggiolo e poggiolo, tanti altri strimpellanti del quartiere Arcella. Con la prudenza e rispettando le perentorie indicazioni, accanto all’hashtag #iorestoacasa, hanno seguito il flusso #iosuonodacasa , con la pagina Arcellatown a far da cassa da megafono.
Non possiamo parlare di normalità, no, non lo è, ma è una risposta rasserenante che corre per la rete, fa sentire uniti nonostante la distanza, nonostante gli abbracci virtuali e che ha fatto sorridere anche quei pochi passanti tra via Giusto de' Menabuoi e, appunto, via Pietro Selvatico. Hanno intonato “Power to the people” di John Lennon che a un certo punto della canzone esorta ad uscire e a camminare, mai come oggi un auspicio. Poi ancora qualche pezzo intramontabile di De Gregori, Mannarino, “Gianna” di Rino Gaetano e Vasco Rossi.
All’appello di “io sono da casa” hanno risposto anche altri ragazzi e tanti altri lo faranno. A Luca, Silvia, Silvia Gabriele e Riccardo possiamo solo dire grazie citando un altro brano del cantautore De Gregori, “La ragazza e la miniera”:
«Meno male che c'è sempre qualcuno che canta e la tristezza ce la fa passare». Già, meno male.