Iniziazione cristiana. Tornare indietro o guardare al futuro con fiducia?

Iniziazione cristiana Dalla mappatura emergono “fenomeni climatici estremi” rispetto al cammino intrapreso e occorre fare verifica

Iniziazione cristiana. Tornare indietro o guardare al futuro con fiducia?

Passata bene l’estate? Ormai i caldi torridi e le violente tempestate di luglio sono un ricordo; però possono aiutarci, come immagine, a leggere la situazione dell’iniziazione cristiana dei nostri ragazzi. Il tempo non è più come una volta – si sente dire spesso; un po’ questa percezione è dovuta al fatto che tendiamo a idealizzare il passato; un po’ è vero che oggigiorno i fenomeni climatici estremi sono più frequenti. Ecco, lo stesso vale per la catechesi. Una volta, diciamo così, i percorsi erano più regolari: tutti i bambini iniziavano alla stessa età, tutte le classi (ahimè, le chiamavamo così) avevano una catechista, in tutte le parrocchie si continuava con il dopo-cresima, i giovanissimi, gli animatori... Tutto perfetto? In realtà, basta essere un minimo obiettivi per rendersi conto che pure alla fine del secolo scorso c’erano problemi e difficoltà; il cambiamento che abbiamo intrapreso ormai più di dieci anni fa è stato anche risposta a una situazione che non si poteva più gestire “come una volta”. L’anno scorso abbiamo fatto una mappatura, chiedendo a chi è coinvolto nella catechesi di rispondere ad alcune domande. Abbiamo ricevuto l’immagine di una realtà che è certamente faticosa; caldo intenso e tempesta sono più frequenti: gli adolescenti che spariscono, le famiglie che non vogliono essere coinvolte, i piccoli che neanche iniziano il percorso... Capita più spesso di una volta, non c’è dubbio. Per questo avevamo iniziato un percorso nuovo: per cercare di reagire; per questo dovremo fare presto una verifica: per vedere se la risposta che abbiamo dato è sufficiente, o come occorre integrarla e migliorarla. «Sperimenta solo chi è creativo e fiducioso nel futuro»: è scritto in uno degli articoli di queste pagine. Vogliamo veramente tornare indietro? O preferiamo guardare al futuro con fiducia?

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