Gmg 2024. P. Faltas (vicario Custodia): “I giovani di Terra Santa non conoscono la pace ma coltivano la speranza”

Oggi, 24 novembre, la Chiesa celebra la XXXIX Gmg. Papa Francesco ha scelto come tema un versetto di Isaia, "Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi", esortando i giovani a coltivare la speranza nonostante le guerre, le ingiustizie sociali, le disuguaglianze, la fame, lo sfruttamento dell’essere umano e del creato. Padre Faltas richiama il pensiero del Pontefice e descrive come i giovani di Terra Santa affrontano queste sfide

Gmg 2024. P. Faltas (vicario Custodia): “I giovani di Terra Santa non conoscono la pace ma coltivano la speranza”

Per la Giornata mondiale della gioventù (Gmg), che si celebra quest’anno a livello diocesano, Papa Francesco ha voluto dare ancora più valore alla speranza come per il Giubileo 2025, il Giubileo della speranza. Ispirato da Isaia (40,31), “Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi”, il Pontefice ha esortato i giovani a mettere Cristo al centro della loro vita, senza timore e senza nessun ostacolo. Conosco i ragazzi e i giovani, conosco le loro insicurezze e le loro aspirazioni, cerco di sostenere i loro percorsi educativi, valorizzando i talenti di ognuno. I ragazzi e i giovani che ho incontrato in varie parti del mondo, provenienti da esperienze e situazioni diverse, conservano l’entusiasmo dei loro anni e lo sguardo aperto al futuro. Purtroppo, stiamo consegnando loro un mondo duro da vivere, flagellato dalla violenza delle guerre, con poca attenzione ai valori essenziali della vita, con poche sicurezze e tante incertezze. In questa Giornata, Papa Francesco pone l’ accento sulla necessità per i giovani di affrontare il cammino della vita con speranza. È un cammino che diventa pellegrinaggio perché camminando insieme si favorisce la conoscenza reciproca, si riescono a creare relazioni forti e solidali, si concretizza la speranza in una convivenza pacifica fra i popoli.

I giovani della Terra Santa non conoscono la pace come i loro coetanei di altri paesi in guerra. Sono nati durante i conflitti, hanno vissuto la fanciullezza e l’adolescenza in periodi di tensione e vivono ancora giorni terribili mentre la guerra e le sue conseguenze continuano da quasi quattordici mesi di guerra. Sono giorni e mesi di paura per i giovani: è la paura di tutti perché tutti vivono il clima di terrore e nelle giovani generazioni la sfiducia e l’incertezza possono spegnere la forza della speranza. Ed è proprio sulla speranza che i giovani che abitano la Terra Santa poggiano le radici della propria fede. Papa Francesco pone molta fiducia nei giovani, crede in loro, li ascolta con rispetto. Le parole del Papa, il Suo esempio di uomo di Pace sono stimolanti e spingono i giovani a cogliere ogni possibilità di vita vera. Tutti i giovani del mondo hanno bisogno di valori positivi, di sostegno, di supporto per realizzare i loro sogni e il loro futuro. I giovani che vivono le sofferenze e le difficoltà delle guerre non possono immaginare il futuro perché i loro pensieri e le loro aspirazioni sono stati fermati e bloccati dalla realtà che vivono.

I giovani della Terra Santa cercano di trasformare paure e incertezze in speranza ma è difficile quando il mondo intorno distrugge ogni tentativo e l’odio, la violenza, la vendetta sono i protagonisti della vita di ogni giorno. Come adulti responsabili cerchiamo di dare ai giovani esempi positivi per affrontare con coraggio il pellegrinaggio della vita. Suggeriamo ai giovani di combattere senza armi a favore della pace, chiediamo loro di ribellarsi senza violenza alle ingiustizie. Insegniamo ad usare le armi della parola, delle idee, delle azioni per rispettare la dignità della vita e per formare una società civile più vera, più giusta, più umana. Diamo loro strumenti per “inventare” la pace, per pensare a creare occasioni di pace e arrivare a soluzioni di pace. Incoraggiamo il loro entusiasmo per ricostruire un mondo che ha bisogno di pace, di verità e di giustizia. Esortiamoli, come Papa Francesco, a camminare senza stancarsi e senza perdere la fiducia nel futuro, affidandosi al Signore, speranza che non delude.

Ibrahim Faltas (*)

(*) vicario custodiale della Custodia di Terra Santa

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Fonte: Sir