È mancato don Claudio Gioppo, sacerdote autentico e alpino paracadutista
Don Claudio Gioppo, nato il 28 novembre 1937, era prete dal 1967. Una vita per l'impegno con i giovani e nelle Forze Armate. Persona cordiale, alla mano e di facile relazione, si è spento improvvisamente mercoledì 9 gennaio.
Don Claudio nasce il 28 novembre 1937 a Chiuppano. Entrato nella famiglia salesiana, dopo la formazione a Trento viene ordinato sacerdote dal Vescovo Girolamo Bortignon a Monteortone il 18 marzo 1967 e da subito si impegna accanto ai giovani.
Figura carismatica, diventa cappellano militare con la missione di seguire le giovani leve alpine, assistendole spiritualmente in diverse caserme, fino a diventare per loro un alpino paracadutista, ma senza disdegnare l’alta montagna, le ascensioni impegnative e la roccia. Per loro compone la Preghiera dell’alpino paracadutista.
È stato un punto di riferimento fondamentale nel 1991 in Kurdistan, per i parà della Folgore impegnati nella missione di soccorso umanitario Italfor Airone, ricevendo l’anno successivo la croce di bronzo al merito dell’Esercito dal Presidente F. Cossiga.
Lasciata la Folgore nel 1992, si porta al Comando artiglieria missili di Padova, poi a Mantova ed infine ritorna a Bolzano, dove tutto aveva avuto inizio. Dopo una parentesi di tre anni come cappellano militare per la Marina, il 28 novembre 1999 si congeda col grado di tenente colonnello e torna nella comunità salesiana di Schio.
Energico e inarrestabile, dopo l’esperienza militare matura la decisione di diventare prete secolare, nel frattempo prestando servizio in diverse parrocchie del vicentino. Nel settembre 2008 viene incardinato nella diocesi di Padova, senza perdere i contatti con i salesiani e con gli amati alpini.
Don Claudio era persona cordiale, alla mano e di facile relazione. Il carattere battagliero andava di pari passo con una semplicità bella e disarmante, con una grande e discreta generosità, con la piena disponibilità al servizio pastorale e una grande passione per il territorio locale. Lo caratterizzavano la cordialità, l’autenticità e l’immancabile sigaretta e davvero apprezzabili risultavano il suo modo di celebrare l'Eucaristia e di spezzare la Parola, oltre che la fraternità con i preti. In modo inaspettato, don Claudio ci ha lasciati mercoledì 9 gennaio.