Didattica a distanza tra fatiche e opportunità
Ci risiamo. Purtroppo l’emergenza sanitaria continua a imperversare, chiedendoci continue modifiche agli stili di vita e di lavoro. Le scuole secondarie di secondo grado sono già tornate alla didattica a distanza (Dad) e, non è da escludere, che anche altri gradi di scuola dovranno forse farne ricorso, se la situazione non dovesse migliorare.
Se tutto ciò fosse accaduto qualche decennio fa, i ragazzi avrebbero davvero perso uno o più anni di scuola. Oggi almeno possiamo contare sul ricorso alla didattica a distanza, con i suoi limiti, certo, ma anche con le opportunità che ci garantisce.
La questione quindi non è se usarla o meno. Semmai l’interrogativo è come utilizzarla per garantire agli studenti di poter apprendere, di poter continuare a trovare nella scuola lo stimolo a confrontarsi, a riflettere su ciò che imparano per formarsi come persone, monitorando al contempo anche il loro stato di ben-essere. Non è poco lo sforzo che comporta, ma bisogna continuare ad ingegnarsi per non perdere nessuno.
Studenti e docenti possono trasformare la Dad in opportunità. Non va sempre tutto bene nella vita, né è tutto facile o comodo e imparare a tirar fuori il meglio dalle situazioni è una lezione che i nostri giovani, loro malgrado, stanno imparando. La resilienza non è qualcosa che si apprende astrattamente, è una competenza quanto mai importante da sviluppare e questo momento storico chiede ai ragazzi di imparare a resistere, di non tralasciare il dovere, di non lasciarsi andare alla noia, alla tristezza, all’alienazione e per farlo c’è bisogno di imparare ad aver cura di sé stessi, oscillando tra bisogni materiali, relazionali e spirituali.
Nel suo ultimo libro, L’appello, Alessandro D’Avenia ricorda che l’appello non deve servire solo per verificare la presenza fisica dello studente nella lezione a distanza, ma anche il suo essere emotivamente e spiritualmente presente! Come dargli torto! Le risorse digitali possono aiutarci, agevolarci ma il resto lo facciamo noi docenti, con la voglia di esser-ci, di ascoltare gli studenti, aiutandoli a ragionare, a confrontarsi, a rafforzarsi mentre imparano.
Va bene quindi in un contesto d’emergenza la didattica a distanza, ma senza tralasciare la didattica della vicinanza, che dipende dalla relazione che il docente vuole e cerca di instaurare con i propri studenti, consapevole che il contenuto didattico disciplinare (l’argomento) arriverà non perché c’è rete, ma perché si è trovato il modo di comunicare con loro. Ogni lezione diventa un unicum, perché lo stesso argomento affrontato in classi diverse deve fare i conti con i ragazzi specifici di quella classe, con le loro storie e i loro stati d’animo. Se ciò non accadesse il docente potrebbe tranquillamente essere sostituito da un robot, che replica indistintamente l’argomento.
La logica della vicinanza, il farsi carico dei loro sguardi e delle loro espressioni, del modo in cui conseguentemente partecipano, consente di poter contare sull’unico vero mezzo che fa da tramite: non il pc o la specifica risorsa digitale individuata, ma la relazione con loro. Tutto passa attraverso questa relazione, che consente che gli apprendimenti non restino fermi sul piano cognitivo, ma che assumano un senso per gli alunni e non siano quindi solo una collezione di conoscenze inerti, che non contribuiscono allo sviluppo di competenze sociali, emotive o metacognitive degli studenti.
Annarita Doardo
In breve
Ritiro di Avvento
Dato il persistere dello stato di emergenza sanitaria, si ritiene prudente sostituire al ritiro di Avvento in presenza, un momento di riflessione e preghiera – sabato 5 dicembre – che sarà trasmesso on line dalla cappella dell’istituto Barbarigo (dalle 15.30 alle 16.30). La meditazione sul tema “Figli e fratelli di un Dio lavoratore” sarà proposta da suor Francesca Fiorese, direttrice dell’ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro.
Piccola antologia di risorse digitali
È ormai pronta per la pubblicazione la rassegna di risorse per la didattica con cui i docenti possono creare lezioni on line capaci di stimolare l’interesse degli alunni e favorire l’apprendimento. Ogni risorsa è accompagnata da una spiegazione o un tutorial per l’uso. L’idea è nata da don Lorenzo Celi, direttore dell’Ufficio scuola diocesano e Annarita Doardo, docente di religione al liceo Cornaro di Padova, autrice del volume Le competenze per un nuovo umanesimo. Si tratta di un prodotto multimediale che l’ufficio mette a disposizione gratuitamente per i docenti di religione della Diocesi, con l’auspicio che possa essere un utile sussidio soprattutto per chi non ha confidenza con queste risorse e pensa magari di non essere in grado di utilizzarle.