Dati Istat: il 94% delle famiglie con redditi bassi peggiora la propria condizione
I dati Istat 2024 mostrano che il sistema favorisce il 30% delle famiglie con redditi più alti, mentre il 94% di quelle con redditi bassi peggiora la propria condizione, con una perdita media di un quinto del reddito.

Il sistema fiscale e i trasferimenti statali dovrebbero ridurre la disuguaglianza, colpendo maggiormente i redditi più alti e sostenendo le famiglie in difficoltà. Tuttavia, i dati Istat 2024 mostrano che, pur riducendo la disuguaglianza complessiva di 16 punti percentuali, il sistema favorisce il 30% delle famiglie con redditi più alti, mentre il 94% di quelle con redditi bassi peggiora la propria condizione, con una perdita media di un quinto del reddito.
L’introduzione dell’Assegno di inclusione (Adi) nel 2023 ha aggravato la situazione per molte famiglie in difficoltà. Il confronto con il Reddito di cittadinanza (Rdc) depotenziato del 2023 evidenzia che quasi 850.000 famiglie hanno visto peggiorare la loro condizione: di queste, 620.000 sono state escluse dalla misura e il restante terzo ha subito un taglio del 30%. Solo 400.000 famiglie mantengono lo stesso livello di aiuto.
Gli effetti dell’Adi sono critici: riduzione dei beneficiari, esclusione di molte famiglie povere, taglio degli importi per chi resta e scarso accesso al Supporto formazione e lavoro per gli occupabili. La legge di bilancio 2025 introduce correttivi per gli affittuari e per i cosiddetti occupabili, ma la povertà viene trattata dalle politiche pubbliche come un fenomeno marginale, nonostante i dati Istat e Caritas indichino un aumento della povertà, specie tra giovani e lavoratori e una sua normalizzazione.
Oggi più che mai il contrasto alla povertà, considerata l’entità e le caratteristiche del fenomeno, deve tornare a essere una priorità ineludibile per l’azione pubblica dei prossimi mesi.
Nunzia De Capite*
*servizio advocacy Caritas italiana