Dal Global compact on Migration allo ius soli, gli esperti di Grei 250 scrivono a Draghi: “Nuovo volto al Paese”
Nella lettera gli esperti e studiosi del tema migrazioni chiedono al presidente incaricato un nuovo corso nella gestione del fenomeno. Cambiamenti sono richiesti sia in tema di lavoro e caporalato che nel rispetto del diritto d’asilo
Dalla discussione dell’adesione dell’Italia al Global Compact on Migration allo ius soli, per il milione di italiani senza cittadinanza, figli dei migranti nati o cresciuti in Italia considerati stranieri, fino alla riforma complessiva della regolamentazione della migrazione per lavoro, la realizzazione di corridoi umanitari per i richiedenti asilo in condizioni vulnerabili e l’aggravarsi del problema del razzismo, che impone misure adeguate e nuovi strumenti. Sono questi i temi al centro della lettera inviata da Grei 250, il gruppo di esperti e studiosi sui temi dell’immigrazione al presidente incarito Mario Draghi.
“Sono tutti temi che il Suo Governo dovrà affrontare nello sforzo di dare un nuovo volto al nostro Paese e superare vecchie strozzature, grazie al Next Generation Plan e al Recovery fund - sottolinea nella lettera il portavoce di Grei 250 Ugo Melchionda -. Su questi temi riteniamo potrà essere utile ascoltare la voce di chi, come noi, vi lavora da anni o decenni, poiché, a fianco dei partiti che costituiranno la maggioranza su cui il suo governo si baserà e accanto alle ragioni dei produttori, degli imprenditori, dei lavoratori e delle lavoratrici, che lei andrà ad incontrare ed ascoltare, potrebbe essere significativo ascoltare la voce di chi non ha rappresentanza e vede, in queste nostre realtà di reti e associazioni, l’unico supporto al proprio percorso di integrazione. Sono costoro e noi con loro, un capitale umano e sociale che nessun altro può offrire: la voce di milioni di uomini e donne i cui diritti umani non possono essere violati, come troppe volte è successo, senza far venire meno le ragioni stesse del vivere assieme e del fare politica”.
Il gruppo Grei 250 aveva chiesto anche di essere ascoltato insieme agli altri rappresentanti del Terzo settore, ma l’incontro non c’è stato. “In questi ultimi tempi, siamo intervenuti, sia tramite i mezzi di comunicazione sociale sia tramite canali politici, in varie occasioni, per difendere i diritti dei migranti: dalla regolarizzazione dell’estate scorsa all’ampliamento dei margini delle modifiche ai decreti sicurezza; dalla denuncia del caporalato, che continua a esistere nonostante la legge e che giornalmente sfrutta, con la complicità di imprenditori, migliaia di lavoratori italiani e stranieri, alla tutela di chi è trafficato e sfruttato - continua la lettera -. dal contrasto ai respingimenti illegali di potenziali richiedenti asilo alla frontiera Italo-Slovena (di cui sono ormai note le gravi violenze subite in Croazia per essere respinti in Bosnia e su cui è intervenuto anche il Tribunale di Roma, che ha condannato il Ministero dell’Interno italiano) a quello dei respingimenti nel Mediterraneo per riaffermare l’urgenza, non più procrastinabile, dello svuotamento dei lager in Libia; dalla elaborazione, insieme ad altre organizzazioni italiane ed europee, di un Documento (definito Dichiarazione di Roma) sugli aspetti fortemente inadeguati del New Pact on Migration proposto dalla Commissione Europea, alla promozione, con alcuni parlamentari italiani ed europei, di due iniziative congiunte: il lavoro alla modifica del Regolamenti di Dublino in sede di Parlamento Europeo e la proposta nel Parlamento italiano della istituzione di un organismo indipendente di monitoraggio del rispetto dei diritti umani, su cui l'Italia è inadempiente da 27 anni”.