Coronavirus. Le proposte dell’Alleanza per l’Infanzia: “Rafforzare intervento pubblico”
Azioni urgenti, ma anche a medio termine, nelle cinque proposte che il think tank nato pochi mesi fa indirizza a governo e enti locali. Tra le richieste non solo il sostegno economico alle famiglie, ma anche all’istruzione e ai servizi che riguardano i bambini e il rafforzamento delle misure di conciliazione tra famiglia e lavoro
Interventi immediati, ma anche a medio termine per rafforzare l’intervento pubblico a sostegno delle famiglie con figli e dell’infanzia. È quanto chiede al governo, ma anche agli enti regionali e locali, l’Alleanza per l’Infanzia che in un documento pubblicato in questi giorni propone cinque interventi per evitare che l’impatto dell’emergenza coronavirus amplifichi le diseguaglianze sul territorio nazionale, a danno sopratutto dei bambini. Le cinque azioni individuate dall’Alleanza, che raccoglie il contributo di venti organizzazioni impegnati sul tema dell’infanzia, riguardano in primo luogo un sostegno economico alle famiglie con figli. L’Alleanza chiede inoltre di sostenere il sistema integrato di educazione e istruzione per i bambini dalla nascita ai sei anni e anche il sistema scolastico, “anche in un’ottica di maggiore inclusione e supporto degli studenti appartenenti ai gruppi più vulnerabili”. Due azioni, spiega l’Alleanza, in cui inoltre occorre fare particolare attenzione ai minori con disabilità e Bes che hanno dovuto sospendere le attività di sostegno e riabilitative. Infine, occorre rafforzare il sistema integrato di servizi socio-educativi e socio-assistenziali a livello locale e le misure di conciliazione tra famiglia e lavoro.
Per quanto riguarda il sostegno economico alle famiglie con figli, l’Alleanza per l’Infanzia segnala “l’opportunità di non moltiplicare la frammentazione ed eterogeneità che purtroppo è una caratteristica del sistema di protezione sociale italiano, emersa in tutta la sua debolezza proprio in questa crisi - si legge nel documento -. Troppi lavoratori e lavoratrici rimangono ancora scoperti e le forme di protezione previste non sempre tengono in considerazione la dimensione famigliare e la presenza di figli minorenni”. Positiva, per l’Alleanza, la proposta del ministro per la Famiglia di un allargamento straordinario dell’assegno per i soli nati nel 2020 a ciascun figlio under 14, ma secondo il think tank occorre estendere la misura a tutti gli under 18, prevedendo inoltre una maggiorazione per i figli disabili. Tutto questo, senza dimenticare di riordinare “in breve tempo” l’insieme dei trasferimenti destinati ai minorenni e alle loro famiglie, “in direzione dell’equità e dell’universalismo”.
In merito al sostegno al sistema di servizi educativi per l’infanzia, invece, l’Alleanza chiede di integrare l’art. 48 del Decreto “Cura Italia”, “al fine di garantire ai servizi educativi (nidi e scuole per l’infanzia) pubblici, paritari e privati in convenzione, concessione o in appalto - si legge nel documento -, le risorse necessarie perché nessuno debba chiudere o ridurre forzosamente il proprio personale ed invece possa utilizzarlo al meglio per accompagnare le famiglie e i minori in questa fase difficile, garantendo contestualmente l’occupazione ai lavoratori impegnati”. Inoltre, chiede l’Alleanza, occorre fornire in modo generalizzato a tutti i bambini che frequentano il nido e le scuole dell’infanzia e ai loro genitori “un sostegno adeguato tramite attività educative e il mantenimento dei rapporti a distanza - continua il documento -, così come avviene per la scuola dell’obbligo e superiore. Nel medio-lungo periodo occorre inoltre ampliare la disponibilità di servizi educativi per la prima infanzia e del tempo pieno nella scuola dell’obbligo, per favorire le pari opportunità nello sviluppo dei bambini, oltre che la conciliazione famiglia-lavoro per i genitori”.
Sul sistema scolastico, invece, l’Alleanza chiede al Miur di lanciare “di concerto con i servizi televisivi pubblici, un sistema informativo, sia tramite piattaforma online che tramite canali televisivi dedicati fra quelli digitali, che sostenga le famiglie nelle funzioni educative, anche verso i più piccoli - si legge nel documento -. L’utilizzo del mezzo televisivo, oltre che perfettamente corrispondente alla funzione della televisione pubblica, ovvierebbe in parte alle difficoltà di chi non ha accesso né alla didattica on line (il 6% di tutti gli alunni, secondo una recente stima del Miur) né alle altre risorse che si trovano sui vari siti specializzati”. Secondo l’Alleanza, inoltre, occorre riservare una particolare attenzione, anche destinando parte dei fondi strutturali, alle aree più colpite dalla crisi, “dalle aree interne alle periferie più degradate delle medie-grandi città, in particolare, ma non solo, nel Mezzogiorno”. Infine, va “valorizzata e sostenuta” l’attività che molte associazioni di società civile e di terzo settore stanno svolgendo per sostenere le famiglie e i bambini e ragazzi in condizione di svantaggio.
Il rafforzamento del sistema integrato dei servizi socio-educativi e socio-assistenziali a livello locale, invece, richiede di portare a sistema in modo organico “la collaborazione tra i diversi ambiti di intervento e tra istituzioni pubbliche e soggetti della società civile e di terzo settore a livello locale nel campo del lavoro con i bambini e ragazzi”. Secondo l’Alleanza, va favorita la co-progettazione, destinandovi anche specifiche risorse. “In questa logica occorre superare forme di finanziamento basate sulla micro-progettazione - continua il documento -, in direzione di dare stabilità a interventi co-progettati ed integrati sul territorio fra i vari attori”. Inoltre, aggiunge il testo, “vanno sostenute e valorizzate le attività di animazione culturale-sociale, promosse dall’associazionismo, rivolte ai minori e agli adolescenti, per evitare che spariscano circoli, laboratori sociali e centri di aggregazione per i giovani che costituiscono indispensabili presidi territoriali”.
Durante il lockdown, spiega infine l’Alleanza, “sono venute meno quasi tutte le misure di conciliazione famiglia lavoro e di sostegno alla genitorialità”. Per questo, conclude il documento, è necessario individuare nell’immediato “forme di sostegno ed accompagnamento ai neo-genitori (con figli nati in questi ultimi mesi/settimane), i quali stanno affrontando una fase molto delicata della loro vita e di quella dei loro figli appena arrivati - spiega il testo -, senza poter facilmente contare sulle reti di accompagnamento che normalmente si attivano in questi casi (dall’aiuto dei nonni o di altri parenti al sostegno pediatrico e psicologico, quando richiesto o necessario)”. Per quanto riguarda il futuro e la riapertura delle attività, inoltre, “è necessario prolungare le parziali misure già messe in atto (congedo parentale e bonus baby sitter) - spiega l’Alleanza -, e predisporre, con le forme di sicurezza necessarie, forme non onerose di socialità ed educazione extra-familiari, sia per favorire la conciliazione famiglia-lavoro dei genitori che non possono lavorare a distanza, sia per consentire ai bambini e ragazzi quelle attività che sono state loro a lungo precluse”. Nel medio-lungo periodo, infine, per l’Alleanza è necessario promuovere interventi sul sostegno alla genitorialità responsiva nei primissimi anni di vita attraverso spazi e iniziative dedicati, ampliare la disponibilità di servizi educativi per la prima infanzia e del tempo pieno nella scuola dell’obbligo e favorire il lavoro a distanza, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e lavoratrici.