Colletta Venerdì Santo: Custodia Terra Santa, il 18 aprile “Dona speranza, semina la pace”

Il 18 aprile, Venerdì Santo, la Chiesa universale lancia la tradizionale Colletta del Venerdì Santo grazie alla quale la Custodia di Terra Santa porta avanti la sua missione di "custodire i Luoghi Santi, le pietre della memoria, e favorire la presenza cristiana, le pietre vive della Terra Santa”. Un impegno che si traduce in numerose attività di solidarietà, pastorali, educative, assistenziali, sanitarie e sociali in Terra Santa. L'appello a donare della Custodia di Terra Santa.

Colletta Venerdì Santo: Custodia Terra Santa, il 18 aprile “Dona speranza, semina la pace”

“Aiutaci ad aiutare la Terra Santa”: è l’appello lanciato il 5 marzo scorso, Mercoledì delle Ceneri, inizio del tempo di Quaresima, da padre Francesco Patton, Custode di Terra Santa, in vista della Colletta del “Venerdì Santo”, quest’anno il 18 aprile. Un appello a “tendere la mano a tutti coloro che amano e sostengono l’impegno di prendersi cura delle ‘pietre vive’, i cristiani locali e i santuari della Redenzione”.

“L’esperienza di questo ultimo anno – ricordava il Custode nell’appello – è stata davvero difficile per tutti noi che viviamo in Terra Santa. La guerra su più fronti non ha portato solo morte e distruzione ma ha seminato ulteriore odio tra popoli vicini e fratelli. Tante famiglie sono rimaste senza lavoro e hanno faticato a mandare i figli a scuola come pure a pagare le cure mediche per i propri cari. Tante giovani coppie hanno dovuto rimandare il sogno di dare vita a una famiglia e mettere al mondo figli”. Ciononostante, “grazie alla Divina Provvidenza che si è manifestata attraverso la solidarietà dei cristiani di tutto il mondo, siamo stati in grado di affrontare i numerosi impegni economici: caritativi e istituzionali”. Ma non basta. Per questo, alla vigilia dell’apertura della Settimana Santa, torna ancora più forte l’appello della Custodia della Terra Santa intitolato “Dona speranza, semina la pace”. E la speranza è anche il messaggio centrale del Giubileo 2025. “Oggi più che mai – spiega la Custodia – le martoriate popolazioni della Terra Santa, i pochi cristiani rimasti, le comunità religiose, i giovani e i più piccoli, che sono il futuro di quelle comunità, ma anche i malati e gli anziani, hanno bisogno di aiuto, concreto e immediato, anche solo per ‘tenere le posizioni’, ovviando ai danni che le continue azioni belliche stanno arrecando alla popolazione”.

Missione della Custodia. La missione della Custodia si estende in Paesi dove i frati sono presenti da secoli: Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Siria, Libano, Cipro; inoltre, Paesi dove sono presenti comunità cristiane orientali: Egitto, Eritrea, Etiopia, Iran, Iraq e Turchia. I frati francescani sono impegnati nella custodia dei Luoghi Santi, come le basiliche del Santo Sepolcro, dell’Annunciazione e della Natività e decine di altri santuari, che rappresentano un patrimonio inestimabile per il mondo cristiano. Da 18 mesi, cioè dall’attacco terroristico di Hamas ad Israele del 7 ottobre 2023, pur senza pellegrini e visitatori a causa della guerra, i Santuari sono rimasti sempre aperti e le comunità dei frati continuano a prendersi cura dei Luoghi Sacri assicurando le quotidiane funzioni e celebrazioni.  La Custodia attualmente conta 270 missionari provenienti da oltre 30 nazioni. I frati custodiscono 55 santuari, 22 parrocchie, 6 case per pellegrini, 5 case per malati e orfani, gestiscono 15 scuole con 12mila studenti, oltre 500 borse di studio e 3 istituti accademici. Danno lavoro a 1.100 locali e hanno in gestione circa 630 unità abitative destinate alle famiglie in difficoltà.

Dove opera la Custodia. In Palestina, i frati “operano in un contesto segnato dal conflitto e da tensioni quotidiane. Il loro messaggio si concentra sulla promozione della pace e della speranza, invitando i parrocchiani a essere portatori di serenità e a non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà. Uno degli interventi principali riguarda l’istruzione”. In Israele, la Custodia lavora “per preservare l’identità cristiana attraverso diverse iniziative, come l’acquisto di case da destinare in affitto a famiglie cristiane povere. Questo progetto è fondamentale per evitare la dispersione delle comunità locali e garantire la loro continuità”. In Giordania, oltre al lavoro educativo, i frati si dedicano “alla comunità di migranti presente nel Paese, offrendo loro un aiuto concreto. I francescani continuano a sostenere le persone più vulnerabili, mettendo al centro la solidarietà e l’attenzione al prossimo”. In Libano, oltre al loro ruolo spirituale, che include la celebrazione dei sacramenti e l’accompagnamento delle famiglie nei matrimoni, i francescani “si dedicano a numerose attività pastorali quali il catechismo e la formazione religiosa, con un’attenzione particolare ai bambini e ai giovani, i campi estivi e le relative iniziative rivolte alla gioventù francescana, che promuovono l’istruzione e i valori cristiani”. In Siria, devastata da 14 anni di guerra civile, “i frati distribuiscono generi alimentari e forniscono supporto medico a chi ne ha più bisogno. Ogni mese circa trecento persone ricevono le medicine essenziali per trattare malattie croniche. In alcuni casi i francescani coprono interamente i costi delle operazioni chirurgiche, mentre in altri collaborano con associazioni ecclesiastiche, come la comunità greco-ortodossa, per sostenere le spese. Le attività nel Paese richiedono un sostegno finanziario significativo”.

“Aiutaci a donare”. La Colletta del Venerdì Santo, insieme ai pellegrinaggi, rappresenta la principale fonte di finanziamento, come ricorda padre Patton: “Grazie alla vostra generosità, saremo in grado di custodire e rendere i Luoghi Santi luoghi di preghiera e accoglienza per i fedeli e i pellegrini; rispondere alle emergenze; sostenere scuole, ambulatori, dispensari, case per anziani e per giovani famiglie; promuovere opere umanitarie per migranti, sfollati e rifugiati. Aiutaci a Donare Speranza e Seminare Pace!”. Di norma, la Custodia di Terra Santa riceve il 65% dei proventi della Colletta, mentre il restante 35% viene destinato al Dicastero per le Chiese Orientali, che provvede a distribuirlo. Per meglio conoscere le modalità di svolgimento e per donare già da ora, è disponibile il sito www.collettavenerdisanto.it

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Fonte: Sir