Caregiver familiari. Zoccano: "Appello al senato, facciamo presto"
"In sofferenza da troppo tempo. Faccio un appello all'undicesima commissione del Senato". Dai caregiver familiari al contrassegno unico per la mobilità, fino all'azione politica: intervista al sottosegretario per la Famiglia e le Disabilità
Roma - "I caregiver familiari sono veramente in sofferenza da troppo tempo. Faccio un appello all'undicesima commissione del Senato: fate presto e facciamo presto perché' la palla in questo momento e' in mano a loro per licenziare un disegno di legge unitario quanto piu' unitario possibile sui caregiver familiari", ha detto Vincenzo Zoccano, sottosegretario di Stato per la Famiglia e le Disabilità, intervistato dall'agenzia Dire. "Perché' la gente soffre e la sofferenza e' insopportabile per un paese civile come il nostro, noi non possiamo più' permetterci di lasciare indietro nessuno, lo diciamo come Movimento 5 Stelle, ma lo diciamo anche come Governo. Facciamo presto - ha proseguito Zoccano- una legge sui caregiver che deve dare risposte concrete in termini previdenziali, di sicurezza e autonomia. Quella del caregiver non e' una scelta volontaristica e' una scelta d'amore, ma non possiamo essere prigionieri dell'amore questo e' contro natura. Quindi abbiamo il diritto e soprattutto il dovere di dare certezze a queste persone che si sostituiscono allo Stato e che assistono in maniera encomiabile la persona con disabilita' che non ha altre chance. Una risposta va data".
"La mia azione politica per le associazioni". Dopo aver fatto il presidente del Forum italiano della disabilità "tutte le associazioni guardano a me come punto di riferimento. E' normale ed è proprio questo che mi da' la forza di agire secondo le esigenze del mondo delle associazioni che troppo spesso si sostituiscono allo Stato", ha detto Zoccano. Dall'altro lato "mi da' una grande responsabilità, quella di compiere tutti quegli atti, quelle decisioni e comportamenti che mi fanno agire in maniera fortemente responsabile perché' il peso è tanto. Parliamo di diversi milioni di persone con disabilità che guardano a questa delega come una innovazione, una speranza, perché c’è davvero tanto lavoro da fare per questo cambio di paradigma della disabilità che va vista non più come costo o come fardello, ma come beneficio e come investimento. La persona con disabilità non è un malato ne' tantomeno un soggetto da compatire o da emarginare, ma un soggetto a cui guardare nell'ambito anche dello sviluppo economico politico e sociale del Paese", ha chiuso.
Contrassegno unico per la mobilità. "Noi abbiamo recepito come Italia la direttiva Europea da cui discende il contrassegno unico per libera circolazione, la sosta e la mobilita'. Pero' abbiamo bisogno di potenziarlo, di creare una banca dati unica nazionale, abbiamo bisogno di diversi modelli di riferimento, quello che sempre emerge come buona pratica e' sicuramente il modello Verona che il ministro Fontana ha voluto presentarci", ha detto Vincenzo Zoccano, sottosegretario di Stato per la Famiglia e le Disabilita', intervistato dall'agenzia Dire. Un modello che, ha proseguito Zoccano "francamente ritengo essere un ottimo punto di innesto rispetto a questa banca nazionale che evidentemente permette ai comuni di verificare il corso di validita' del contrassegno e soprattutto permette alle persone con disabilita' di farle transitare in maniera autonoma e libera nelle zone a traffico limitato e a traffico controllato senza quelle fastidiose multe che vengono recapitate perche' la fotografia delle telecamere incombe sempre e non possiamo certo avvisare nelle 24-48 ore precedenti successive che transiteremo con le nostre macchine perche' sarebbe una limitazione del Diritto Costituzionale alla libera circolazione.
"C'e' anche il grosso problema della contraffazione dei contrassegni. Dobbiamo dircelo con franchezza contraffare o usare in maniera impropria un contrassegno unico sulla disabilita' e' molto semplice e noi dobbiamo evitarlo. Dobbiamo inventarci e individuare una tecnologia che, applicata al contrassegno, da un lato ci permette di farlo leggere ai sistemi di controllo, ai varchi di zona di traffico limitato e controllato e dall'altro lato e' vietata la duplicazione selvaggia di questi contrassegni. Ricordo che ce ne possono essere uno per ogni vettura perche' noi ricordiamo che l'importante non e' la targa della vettura, ma il contrassegno che e' personale ed e' uno unico come la persona con disabilita' che deve essere presente a bordo della vettura oppure chi lo sta accompagnando sta andando a prenderlo deve dimostrare che ovviamente sta lavorando in questo senso e quindi garantire la legittimita' dell'uso del contrassegno", ha detto ancora Zoccano. Molti comuni hanno il problema della rimozione dei mezzi che parcheggiano in maniera impropria vicino agli scivoli o sugli stalli dedicati. Il problema, secondo Zoccano "non e' quindi solo la sanzione che nel nuovo codice della strada abbiamo aumentato insieme alla decurtazione fino a 8 punti sulla patente perché il problema e' la rimozione visto che quando trovo il parcheggio occupato deve essermi garantita la possibilità di rimuovere quel mezzo e di metterci il proprio. Questo e' fondamentale quindi faccio un appello anche ai comuni, ai corpi della polizia locale per potenziare il servizio di rimozione".
Un aiuto dalla tecnologia militare. "C'e' una collaborazione strettissima con la ministra Grillo nell'ambito della ricerca, con il Consiglio superiore di sanità e tutti gli organismi del Ministero della Salute, ma c'e' anche una collaborazione con il Ministero della Difesa perché il tema delle tecnologie militari a disposizione anche per uso civile credo che ci qualificherà e di molto", ha detto Vincenzo Zoccano. Per Zoccano "il governo israeliano insegna, perché loro hanno messo per esigenze personali a disposizione la tecnologia militare anche per uso civile, forse uno sforzo in più anche noi lo dobbiamo fare proprio in questo senso, sia nell'ambito delle biotecnologie, quindi mirate alla terapia, alla cura e alla riabilitazione e sia il tema di tecnologie che aiutano nella mobilita', nel lavoro e nella vita autonoma delle persone con disabilita'. Non dobbiamo ragionare più' per patologie, ma secondo l'individuo e' la persona che viene prima della sua condizione", ha sottolineato il sottosegretario Zoccano.
Dire - www.dire.it