Campagna Lupia. Issimi del vicariato sulle orme di Francesco
I giovanissimi del vicariato e il campo sulle ora di san Francesco. Un'esperienza di vita, quella del campo, che si è voluto organizzare in capitoli, per meglio comprendere gli insegnamenti del poverello di Assisi.
Dal 30 luglio al 3 agosto, i giovanissimi del vicariato di Campagna Lupia si recheranno ad Assisi per dar vita al campo "Fra", dedicato a san Francesco. Ospiti di una struttura a Rivotorto, 50 adolescenti, sette educatori e due assistenti — don Renato Pilotto e don Jean de Dieu Harelimana — vivranno alcuni giorni sulle orme del patrono d'Italia.
«"Fra", il titolo del campo — spiega don Renato Pilotto — è frutto di un gioco di parole sulla proposta di vita di san Francesco e santa Chiara, e sulla rilettura dell'età di questi ragazzi, fra... in mezzo a tante cose, in via di crescita». Un'occasione per i giovani di toccare con mano l'esperienza francescana e rileggerla in funzione delle sfide che l'esistenza propone loro quotidianamente.
Un'esperienza di vita, quella del campo, che si è voluto organizzare in capitoli, per meglio comprendere gli insegnamenti del poverello di Assisi. Ogni capitolo è un rimando a una domanda più alta e fonte di analisi sulle cose d'ogni giorno. La fede come amore per Dio e per gli altri, ma anche l'occasione per conoscersi e poi ancora il progetto di vita, le regole, i traguardi e i compagni di strada da cui nascono rapporti vivi, destinati a generare e a germogliare a lungo.
Ecco che in questo modo la visita a La Verna diventa l'occasione per una testimonianza di fede concreta; la giornata di visita ad Assisi una ricerca che implica una riflessione su priorità, coerenze e scelte e la contemplazione all'eremo delle Carceri un allenamento capace di incidere sullo stile di vita nel segno dell'autenticità.
Sono tutti pronti, a Campagna Lupia, per questa nuova avventura. Dieci parrocchie, tutto un vicariato si è messo in moto per tessere la trama di un'esperienza che sia ricca di stimoli preziosi per i suoi 50 ragazzi. Un viaggio che sia esperienza e l'augurio che il campo non sia solo il luogo prescelto per piantare le tende, ma terra viva e nutrice, capace di vivificare esperienze e incontri.