Busiago. Nuovo castello e nuova campana
Amati campanili! Indispensabili un tempo, oggi forse un po’ meno, continuano a essere simboli sotto cui si riconoscono intere comunità. Ma necessitano di cure, come ogni edificio: e prendersene cura è quello che sta facendo la parrocchia di Busiago. La sua torre campanaria, necessitava di un intervento di manutenzione e messa in sicurezza anche se lo stato di conservazione, dai sopralluoghi, era stato giudicato buono.
Eretto tra il 1898 e il 1905 e già restaurato nel 1982, il campanile si compone di una torre con una struttura muraria, dal basamento sino alla cuspide, interamente in mattoni, ad esclusione delle balaustre della cella campanaria che è in pietra di Vicenza. All’interno, la scala sale attraverso la classica serie di solai di transito con struttura in legno, che non presentano fenomeni di degrado nemmeno nei punti di infissione delle travi alla muratura: segno che non vi sono infiltrazioni attraverso la muratura.
Salendo ancora, la cella campanaria è caratterizzata dal vecchio solaio a volta, in mattoni, sopra cui è stato successivamente costruito un solaio in calcestruzzo sul quale è stata ancorata la struttura metallica di sostegno delle campane. Questa, invece, necessitava di un importante intervento manutentivo, come alcune parti esterne.
«Nella sostanza – spiega l’architetto Massimo Favaro, progettista e direttore dei lavori – si tratta di un intervento di restauro conservativo che riguarda principalmente gli intonaci e gli strati di finitura in genere. Questi infatti erano stati rifatti nel 1982 con utilizzo di malte a base di cemento e ciò ha causato un progressivo degrado in vari punti, dovuto alle infiltrazioni d’acqua meteorica attraverso le fessurazioni e all’umidità di risalita dal terreno (gli intonaci di cemento non permettono l’evaporazione dell’acqua infiltrata). Come ulteriore conseguenza, negli ultimi anni ci sono stati distacchi di calcinacci dai cornicioni della cella campanaria, creando anche una situazione di pericolo».
Più importante è il lavoro previsto sulla struttura metallica di sostegno delle campane. Questa deve essere interamente sostituita, ancorandola alla struttura muraria del campanile tramite cuscinetti elastici e non più rigidamente, come lo è attualmente, riducendo perciò notevolmente tutte le vibrazioni nocive che prima trasmetteva alle murature. I lavori dovrebbero concludersi entro l’estate; la parrocchia coglierà anche l’occasione per l’inserimento nel “concerto” di una quarta campana, donata da un offerente.
I lavori, del costo di circa 126 mila euro, sono stati eseguiti dalle ditte Borin di Arquà Petrarca, Fagan Impianti Elettrici di Campo San Martino e Elettrocampane Giacometti di Legnaro, strutturista ingegner Alessandro Turatto, con il contributo di 35 mila euro della Fondazione Cariparo.