All'Arcella queste piastrelle di ceramica ci ricordano l'importanza e la bontà delle relazioni

Gli incontri, spesso casuali, generano relazioni e percorsi nuovi di vita. La maestra Gabriella Balbo della scuola d'infanzia Quadrifoglio quest'anno ha proposto ai suoi alunni di realizzare piastrelle di ceramica per abbellire il quartiere e per diffondere uno spirito di condivisione nei bambini che si sono sporcati le mani per realizzarle. Ma per cuocere le formine è subentrato il prezioso aiuto di un architetto: ecco l'incontro, la scintilla. E tutti assieme hanno vinto il primo premio del concorso "Io cittadino glocale" indetto dal Comune di Padova  

All'Arcella queste piastrelle di ceramica ci ricordano l'importanza e la bontà delle relazioni

«Ci vogliono due pietre focaie per accendere un fuoco», diceva la scrittrice statunitense Louisa May Alcott. E’ dall’incontro che nasce la scintilla che, nel caso delle persone, si trasforma in nuove relazioni o percorsi di vita.
Gabriella Balbo, maestra della scuola d'infanzia "Il Quadrifoglio" del IV istituto comprensivo, in passato l’abbiamo conosciuta per la sua tenacia nel proporre iniziative coinvolgenti nell’Arcella e per i suoi alunni: vi ricordate le tavolette dipinte e fantasiose che hanno tappezzato le vie del quartiere? Anche quest’anno ha continuato a sporcare le sue mani e quelle piccole dei suoi studenti, proponendo la creazione di piastrelle di ceramica e terracotta. Poche regole e lasciando, come sempre, trame larghe per far entrare la creatività spontanea dei bambini.
Ma anche la supermaestra ha dei limiti: se con le tavolette aveva prontamente utilizzato pitture per trattare il legno e renderlo protetto dalle intemperie, con le piastrelle si è ritrovata davanti a un ostacolo: come cuocere la ceramica?

Ecco la scintilla, fortuitamente esplosa dall’incontro casuale con Nicola Di Pietro, un giovane architetto che, assieme al suo amico Mauro Tonello, nel febbraio 2018 ha aperto uno spazio, Fragment (adesso composto da quattro architetti, un fotografo e un ceramista) molto vicino alla scuola Quadrifoglio: 

«Dalla vetrina, passando, ho visto dei vasi di ceramica e per curiosità ho chiesto informazioni – racconta Gabriella Balbo – Lui è stato gentilissimo, una risorsa davvero preziosa perché con un costo irrisorio si è preso l’incarico di cuocere ogni singola piastrella che abbiamo realizzato. Ed è stata un’occasione anche per me per imparare nuove tecniche come l’utilizzo dell’ossido di rame e della cristallina per aggiungere colore e vetrificare, rendendo lucida la superficie della mattonella. Senza di lui non avremmo potuto far nulla».

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Un lavoro lento e delicato con turni di cottura di 12 ore e altrettante ore di riposo prima di tirare fuori le formine dai due forni che raggiungo elevate temperature tra i 1.100 e 1.200 gradi. Piccoli orgogli artistici che, come nell’anno scolastico precedente, hanno permesso di partecipare al concorso "Io, Cittadino glocale. Dal mio quartiere ai diritti proclamati dall'Onu" che il Comune di Padova indice con l’obiettivo di approfondire uno dei diritti umani che toccano la realtà del quartiere, sviluppandolo nella realtà di vita per migliorare la percezione di essere “comunità”, la reciproca conoscenza, la gioia di condividere le differenze, valorizzando le diversità e superando il degrado dell'isolamento e della solitudine.

E di vincere anche il primo premio, un buono acquisto di 500 euro, con il progetto “Ri-vestiamo noi il Quartiere: fai una piastrella per far bella l’Arcella”. Al concorso, aperto agli studenti delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado della città di Padova, hanno partecipato anche la "Salvo D’Acquisto" e la "Rosmini", aggiudicandosi il secondo e il terzo premio per un trionfo tutto arcellano.

Una mattina di giugno, una delegazione di bambini e maestre della Quadrifoglio, ha donato a Nicola un omaggio per ringraziarlo della sua disponibilità, due formine in una cornice nera, sì esatto due proprio come le pietre focaie che alimentano il fuoco della conoscenza: « E' un contagio silenzioso – dice Gabriella Balbo – perché l’anno scorso con le tavolette abbiamo preferito andare in giro per il quartiere diffondendo l’iniziativa, quest’anno abbiamo privilegiato una relazione più intima con i genitori, ognuno con il compito di dispensare una piastrella in giro per l’Arcella. Facciamo fruttare queste ricchezze che il quartiere ci offre e nello stesso tempo proviamo a seminare una lezione nei bambini per aprirsi al mondo e lasciare una traccia».

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