25 luglio: san Cristoforo, patrono degli automobilisti
San Cristoforo, un santo dalle radici poco note ma dalla fortissima devozione. Si ricorda il 25 luglio: a lui è dedicata la chiesa padovana, in territorio vicentino, di Cogollo del Cengio.
Su san Cristoforo storicamente sappiamo davvero poco: il 22 settembre del 452 nella Bitinia, nell’Asia Minore, gli fu dedicata una chiesa la cui costruzione era stata iniziata due anni prima dal vescovo di Calcedonia, di nome Eulalio; in essa vennero deposte le reliquie di san Cristoforo, ma l’iscrizione non ne indicava la provenienza. Il Martirologio Geronimiano, le cui fonti risalgono alla stessa epoca, annuncia nel giorno 25 luglio: “In Licia, nella città di Samone, san Cristoforo nacque (al cielo)” cioè morì a questo mondo. Tutto il resto lo troviamo nella solita Legenda aurea di Jacopo da Varazze dove non c’è niente (o quasi) di storico.
Cristoforo era un Cananeo, un gigante dotato di grande forza e imponenza fisica. Era un guerriero e aveva anche un volto che incuteva terrore in tutti (cinocefalia). Aveva un grande desiderio: quello di mettersi al servizio dell’uomo più forte. E si mise alla ricerca. Prima si mise al servizio di un re, poi del diavolo, infine si mise alla ricerca di Cristo facendo il traghettatore di fiume. Una notte sentì la voce di un bambino che lo chiamava: “Cristoforo, vieni, aiutami ad attraversare il fiume”. Cristoforo si caricò il bambino sulle spalle e cominciò la traversata. Il peso sulle spalle aumentava sempre di più, l’acqua saliva sempre di più: e lui, il gigante, per la prima volta, credette di non farcela. Ma ci riuscì anche questa volta. Allora il bambino gli disse: “Non meravigliarti, Cristoforo, della fatica; tu hai portato sulle spalle non solo il mondo intero, ma anche Colui che lo ha creato. Io sono Gesù Cristo, il padrone che tu servi. In segno della verità delle mie parole, pianta il tuo bastone, vicino alla tua capanna: domattina, lo vedrai carico di fiori e di frutti”. E il bambino sparì. E l’indomani il suo bastone era una palma carica di datteri...
Cristoforo è oggi patrono degli automobilisti.
A lui è dedicata la chiesa padovana, in territorio vicentino, di Cogollo del Cengio. L’affresco con il Martirio e la morte di san Cristoforo della cappella Ovetari della basilica degli Eremitani a Padova è l’unico affresco, insieme a quello dell’Assunta, di Andrea Mantegna salvatori dal bombardamento alleato del 1944, perché era stato staccato per salvarlo dall’umidità.