19 marzo. Con Giuseppe e la sua famiglia, nel quinto anniversario di Amoris Laetitia
Nella solennità di san Giuseppe, a cui papa Francesco ha dedicato un anno speciale per il 150° della sua proclamazione a patrono della Chiesa universale, si apre anche l’Anno della famiglia nel 5° anniversario della pubblicazione di Amoris laetitia
È previsto un “incrocio” interessante il 19 marzo: nella solennità liturgica di san Giuseppe – a cui papa Francesco ha voluto dedicare un anno “speciale” nel 150° della dichiarazione a patrono della Chiesa universale (che durerà fino all’8 dicembre 2021) – si apre l’Anno della famiglia nel 5° anniversario dalla pubblicazione dall’esortazione apostolica Amoris laetitia. Durerà fino al 26 giugno 2022, quando a Roma si terrà il 10° incontro mondiale delle famiglie.
«Il tempo della pandemia ci ha dimostrato come senza la famiglia sarebbe venuta meno tanta solidarietà. Certo, le coppie hanno fatto fatica... ma la famiglia come ammortizzatore sociale ha dato molto alla società». Questa riflessione di don Silvano Trincanato, direttore dell’Ufficio per la famiglia, giunge alla vigilia dell’apertura in Diocesi dell’Anno di san Giuseppe «che richiama l’attenzione in particolare sulla paternità, ma invita ad allargare lo sguardo all’essere famiglia in questo tempo».
Ad aprire l’anno sarà il vescovo Claudio con una celebrazione eucaristica venerdì 19 maggio alle 19 nella chiesa di San Giuseppe in Padova. «Per noi – spiega il parroco, don Enrico Luigi Piccolo – sarà la festa della comunità: l’anno scorso non abbiamo potuto celebrarla, perché eravamo in lockdown. Quest’anno siamo in “zona arancione”, ma è motivo di gioia poterci ritrovare e celebrare insieme ai collaboratori dell’Ufficio per la famiglia, che sull’Anno di san Giuseppe hanno avuto modo di riflettere».
Alcune coppie della Fraternità tra famiglie affidatarie e adottive – iniziativa promossa dall’ufficio diocesano e che si svolge da tre anni – hanno infatti preso in mano la lettera Patris corde, che papa Francesco ha consegnato alla Chiesa l’8 dicembre scorso, all’apertura dell’Anno di san Giuseppe, e l’hanno commentata a partire dalla propria esperienza. «Manuela e Tiziano, Patrizia e Luciano, Silvia e Sante, Ilaria e Giacomo propongono una serie di riflessioni – evidenzia don Trincanato – che possono essere utili alle coppie e alle famiglie, ma anche ai gruppi formativi parrocchiali per conoscere la figura di san Giuseppe, scoprire e maturare alcuni suoi atteggiamenti, aprire il cuore ad altre dimensioni della paternità e della vita familiare e comunitaria».
«È “sorprendente” pensare che la salvezza dell’umanità abbia richiesto il gesto di adozione di Giuseppe – scrivono Manuela e Tiziano, sposi e genitori, nel fascicolo di commento alla Patris corde (il pdf è scaricabile da ufficiofamiglia.diocesi padova.it) – La stessa salvezza è profondamente viva nel cuore e nella mente dei genitori e dei figli adottivi». Ilaria e Giacomo, prossimi sposi: «Il coraggio creativo di Giuseppe lo vediamo incarnato nelle decisioni prese dalle nostre famiglie d’origine: il lasciare tutto per un bene più grande, il donare senza chiedere nulla in cambio, l’apertura alla vita, l’adozione. In virtù di questa testimonianza quotidiana anche noi come coppia riusciamo a compiere importanti scelte di vita».
L’Ufficio diocesano sta lavorando anche sul fronte dell’Anno della famiglia. «Già erano forti le sollecitazione giunte da Amoris laetitia – spiega don Trincanato – ma con l’anno indetto da papa Francesco ci sentiamo sollecitati in particolare ad avere attenzione alle giovani coppie e ai gruppi famiglia. A questo proposito stiamo preparando, insieme al Settore adulti dell’Azione cattolica di Padova, del materiale per accompagnare all’incontro mondiale di giugno 2022. L’obiettivo è soprattutto far conoscere Amoris laetitia e le novità che ha messo in evidenza e aiutare le coppie e le comunità a interiorizzarne le riflessioni».
L’esortazione di papa Francesco ha segnato, e continua a farlo, le proposte diocesane rivolte alla famiglia a tutto tondo: «Penso, ad esempio, a “Metti in circolo il tuo amore”: è il quarto anno che con la Pastorale giovanile e l’Ac offriamo ai giovani questa esperienza per prendersi cura della propria educazione affettiva. Siamo impegnati, con una bella collaborazione con la parrocchia di Montegrotto, anche con le giovani coppie per camminare con loro nei primi passi del matrimonio. C’è poi il percorso di discernimento per le nuove unioni, sollecitato dal capitolo 8° di Amoris laetitia, che stiamo portando avanti da un anno e che nasce dall’iniziativa “Legami spezzati”. Al momento ci sono una ventina di coppie che stanno camminando accompagnate da un’equipe. Gli spunti che ci ha dato e continua a darci Amoris laetitia si inseriscono in una storia diocesana già di grande cura verso la famiglia. Crediamo fortemente nell’accompagnare, non solo a livello diocesano, le diverse stagioni e situazioni delle famiglie. Perché siano riconosciute, a tutti i livelli, realmente come una risorsa».
Amoris laetitia: un anno per riflettere
L’Anno “Famiglia Amoris laetitia” è stato annunciato da papa Francesco domenica 27 dicembre, festa della Sacra Famiglia, prima della recita dell’Angelus. «In questo tempo di pandemia – spiega padre Marco Vianelli, direttore dell’Ufficio nazionale Cei per la pastorale della famiglia – abbiamo più volte riflettuto sul volto delle famiglie e sulla loro capacità di tessere i fili delle comunità. In società come le nostre, caratterizzate dal principio di accelerazione che insieme al susseguirsi degli eventi porta a una sorta di bulimia che potrebbe impedire di cogliere fino in fondo la ricchezza del magistero, l’anno indetto dal papa a cinque anni dalla pubblicazione di Amoris laetitia diventa un’occasione straordinaria per tornare a riflettere su un documento ancora non conosciuto nella sua profondità e interezza». Il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita ha predisposto una brochure informativa – scaricabile dal sito www.amorislaetitia.va – da condividere con Diocesi, parrocchie e singole famiglie.
San Giuseppe, esempio di vera accoglienza
«La vita spirituale che Giuseppe ci mostra – scrive papa Francesco nella Patris corde – non è una via che spiega, ma una via che accoglie. Solo a partire da questa accoglienza, si può anche intuire una storia più grande, un significato più profondo. (...) L’accoglienza è un modo attraverso cui si manifesta nella nostra vita il dono della fortezza che ci viene dallo Spirito Santo».