Oltre gli ostacoli. Messaggi e segnali dai campionati europei di atletica
Nei diversi colori della pelle c’è una riposta serena e adulta a quanti ancora non accettano o faticano ad accettare la nuova Italia che è già qui
“Le elezioni sono in mezzo alle gare ma vado lo stesso, mi incavolo quando sento dire che il voto non sposta nulla, io lo vedo come il momento in cui dico la mia, è uno spreco buttarlo”: le parole sono di Lorenzo Simonelli che ai campionati europei di atletica 2024 ha guadagnato la medaglia d’oro nei 110 metri a ostacoli. Può sembrare inutile citare le sue parole visto che le urne aperte negli stessi giorni sono chiuse e fervono le trattative per la presidenza della Commissione Ue. Ha invece senso proporle ripensando al futuro del cammino europeo e al rilevante astensionismo che ha alquanto ridotto la portata dei risultati. Non è la prima volta che in momenti di fibrillazione sociale e politica vengono messaggi forti e chiari da uomini e donne dello sport.
Un primo messaggio venuto dai campionati europei di atletica riguarda lo stile e il tono delle parole, le relazioni tra le persone in gara. Scorrendo i momenti delle giornate sui campi è balzato agli occhi quel gareggiare nello stimarsi a vicenda nel competere per arrivare ai primi posti. Ancor più questo messaggio ha “parlato” a fronte di spettacoli tristi e indecorosi come quello avvenuto il 12 giugno in un’aula dove siedono i rappresentanti del popolo italiano.
Un secondo messaggio è arrivato con lo sventolio del tricolore sulle spalle di atleti e atlete medagliati. Ecco i nomi di alcuni di loro: Zaynab Dosso, Yaman Crippa, Marcel Jacobs, Chituru Ali, Lorenzo Simonelli, Sara Fantini, Antonella Palmisano, Gianmarco Tamberi, Catalin Tecuceanu, Larissa Iapichino.
Nei diversi colori della pelle c’è una riposta serena e adulta a quanti ancora non accettano o faticano ad accettare la nuova Italia che è già qui, che è nei volti di queste persone e in quelli dei coetanei che sono nelle scuole, nelle piazze, nelle città: cittadini e cittadine d’Italia e d’Europa .
Le 24 medaglie conquistate – 11 d’oro, 9 d’argento e 4 di bronzo – come tutti i risultati senza medaglia – sono il frutto di un intenso allenamento non solo fisico sono un dono, un segno di gratitudine, uno stimolo perché si superino gli ostacoli posti sulle strade del futuro dall’ignoranza e dalla paura.
I messaggi si sono raccolti nell’immagine del tricolore che ha avvolto gli atleti, le atlete e perfino il presidente della Repubblica che non ha mancato di ricordare alla vigilia delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi a Parigi che lo sport è stato ed è capace di prendere con coraggio la parola per la libertà e la democrazia, per denunciare e contrastare l’ “ottusità di chi scatena guerre”, per superare gli ostacoli che rendono difficile il cammino verso il bene comune.