Antonietta Dan, un ricordo. Esempio di sensibilità e impegno
ANTONIETTA DAN. Il ricordo di una donna che amava il prossimo

Non ricordo quando ho incontrato Antonietta la prima volta. Mi sembra quasi di averla sempre conosciuta, tanto numerosi sono stati i nostri incontri, tanto intensa l’attività svolta con il suo aiuto, con il suo sostegno, con il suo consiglio, tanto vera è stata la nostra amicizia. Antonietta Dan Grassivaro aveva 91 anni quando è mancata l’11 marzo scorso. È stata la prima donna sindaco in provincia di Padova: dal 1975 al 1978 guidò infatti il Comune di Piove di Sacco. Determinante fu il suo ruolo nella nascita del Centro per disabili Magnolia, ancora oggi punto di riferimento per il territorio della Saccisica. Antonietta amava la cultura, la solidarietà e la gratuità. Per questo amava il volontariato che unisce l’impegno culturale alla testimonianza concreta e che anche lei considerava “una strada verso l’uomo”. Amava tutto il volontariato considerandolo una grande esperienza di libertà perché il volontariato libera la persona dall’individualismo, e Antonietta lo ha dimostrato questo amore quando, alla guida della Consulta del volontariato di Padova, nei primi anni ‘90, ha organizzato – tra l’altro – alcuni convegni su temi attualissimi allora e oggi, quali la disabilità, la terza età, la migrazione. Ma Antonietta aveva una particolare sensibilità per la vita al suo sorgere e al suo spegnersi, ed è stata per questo una grande animatrice e sostenitrice del Centro di aiuto alla vita di Padova e del Movimento per la vita di cui è stata presidente dal 2005 al 2011. Le difficoltà di un impegno nuovo, e complesso, non la spaventavano, anzi suscitavano in lei energie nuove. Il suo impegno nel MpV è stato “a tutto campo”, dall’alba al tramonto della vita. Dalla realizzazione della prima culla della vita a Padova, alla pubblicazione di una tesi sul fine-vita. Ricordo ancora la sua grande attenzione ai giovani ed alla scuola dando il via a iniziative di educazione alla vita che ancora oggi il Movimento per la vita sta portando avanti. Ma voglio qui ricordare anche il suo straordinario impegno per la realizzazione della casa di accoglienza Maria Cristina Cella Mocellin a Saccolongo, dove seppe dimostrare la sua esperienza di amministratrice. Antonietta ora ha raggiunto il suo Valter in cielo, e noi oggi raccogliamo la sua eredità affinché ci aiuti a metterci a servizio dell’uomo – di ogni uomo – dal concepimento alla morte naturale, con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore come sapeva fare lei.
Ubaldo Camilotti - Padova