Gaza, tregua spezzata: tornano i raid. Padre Romanelli: «Viviamo nell’incertezza»
Le notizie che arrivano da diverse zone di Gaza sono ancora drammatiche. Il parroco della Sacra Famiglia, l’unica parrocchia cattolica della Striscia di Gaza, padre Gabriel Romanelli, commenta gli ultimi raid aerei notturni lanciati da Israele a Gaza, decretando di fatto la fine della tregua che durava da quasi due mesi.

«Qui nella parrocchia la situazione è sostanzialmente tranquilla – dice il religioso – Stiamo in ansia. Nessuno sa dire cosa accadrà adesso». Duro lo scambio di accuse tra Israele e Hamas: Netanyahu accusa Hamas di non voler rilasciare gli ostaggi. Per Hamas, il premier israeliano sta usando la guerra come “ancora di salvezza” politica esponendo gli ostaggi (59, di cui 22 si ritiene ancora vivi, ndr.) a Gaza “a un destino sconosciuto”. Ancora più dura la risposta del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz: «Non smetteremo di combattere finché tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa e tutti gli obiettivi di guerra non saranno stati raggiunti». Sulla ripresa dei raid si è espresso anche Muhannad Hadi, coordinatore dell’Ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha): «Un cessate il fuoco deve essere ripristinato immediatamente. La popolazione di Gaza ha sopportato sofferenze inimmaginabili».
(Daniele Rocchi - Agensir)