Dopo le manifestazioni, passiamo ai fatti: giovani, ora mostrate di che pasta siete fatti
Terra terra. Tanti giovani scesi in piazza venerdì 16 marzo sono un segnale forte. Ma sapranno farsi carico del futuro anche cambiando le loro scelte di consumo?
“Friday for future”, il venerdì per il nostro futuro, deve essere considerato un momento storico globale? Sì, visto che si è trattato del primo vero movimento spontaneo su vasta scala contro i “cambiamenti climatici”. Epocale raduno dove, per la prima volta nella storia, gli umani hanno manifestato per la loro stessa esistenza. La “nostra sopravvivenza”. Ribadito che non possiamo che essere felici di questo “risveglio” di coscienza, il pensiero che resta latente dopo aver visto le imponenti manifestazioni è: “Ben svegliati giovani. Ben svegliati sul pianeta Terra!”.
Alla giovanissima svedese Greta Thunberg, nessuno toglie o toglierà il merito di aver fatto breccia sulla coscienza mondiale, anche se mi auguro gli sia risparmiato il Nobel che la trasformerebbe in un simbolo imbalsamato. È lei ad aver messo la “sveglia” ai nostri giovani, che sembrano improvvisamente risvegliarsi dal lungo letargo culturale. Ma finora dove sono stati? In che mondo hanno vissuto e quali stili di vita hanno abbracciato? Il loro lungo silenzio, non può essere ora cancellato con una manifestazione, per quanto globale.
Per questo chiedo, e spero, si passi in fretta dalle parole ai fatti. Dalle buone intenzioni o provocazioni, alle concrete azioni quotidiane. Lo faccio rivolgendomi ai giovani che si sono “svegliati dal torpore” e non potranno più riaddormentarsi, visto che il tempo stringe ed è senza ritorno. A quella generazione che poi fa la fila per acquistare l’ultimo modello di cellulare. Che vogliono abiti firmati, pur sapendo il costo ambientale e umano richiesto dal loro stile. Ai diciottenni che accantonano la bicicletta, dopo aver acquisito la patente. A chi sceglie i locali dove ci si nutre di cibo spazzatura. A coloro che scelgono l’aereo, come fosse un autobus.
Insomma, a tutti quelli, e sono ancora molti, che pensano alla Terra come a un salotto, dove fare quattro chiacchiere per poi tornare al capestro del consumo a ogni costo. Giovani, ora che vi siete ridestati, mostrate di che pasta siete fatti, dimostrando di saper andare oltre le nostre responsabilità e colpe.