Adolescenti e ansia, “un numero crescente di giovani convive con la paura di non essere abbastanza”

In occasione della Giornata mondiale della salute mentale, SOS Villaggi dei Bambini lancia la campagna social per sensibilizzare sul tema e abbattere lo stigma: “Dobbiamo assicurare ai giovani i giusti supporti psicologici”

Adolescenti e ansia, “un numero crescente di giovani convive con la paura di non essere abbastanza”

“Gioia, ansia, tristezza, rabbia, paura: rappresentano i vari stati d’animo che attraversano i giovani della Generazione Z e che mettono sempre più a rischio la loro salute mentale. Troppo spesso, infatti, il benessere psicologico viene trascurato e, mentre le ferite fisiche vengono riconosciute e curate immediatamente, quelle emotive e psicologiche possono passare inosservate”. Così Sos Villaggi dei Bambini, che in occasione della Giornata mondiale della salute mentale lancia un appello: “Il benessere psicologico è alla base dello sviluppo individuale e del progresso della società e, in quanto tale, è un diritto umano fondamentale, un bene pubblico che va garantito. Diventa perciò necessario rimettere al centro del dibattito quotidiano, politico e non, il diritto ad avere una buona salute mentale”.

Secondo gli ultimi dati Unicef, più di 11 milioni di bambini e giovani nell’Unione europea soffrono di problematiche legate alla salute mentale. In particolare, gli adolescenti hanno maggiori probabilità di essere esposti a ansia e depressione.  E il rischio aumenta ancora di più, tra i giovani che hanno perso o rischiano di perdere le cure genitoriali, perché più vulnerabili al disagio psicosociale rispetto ai propri coetanei, con conseguenze che si protraggono anche nell’età adulta.

Prendersi cura del proprio benessere psicologico è un diritto che i giovani reclamano a gran voce, una consapevolezza alla quale sono giunti anche grazie ai social, è qui infatti che gli adolescenti sentono parlare di salute mentale come di un problema reale e non più invisibile, ed è solo parlandone apertamente che si può abbattere lo stigma e normalizzare il bisogno di chiedere aiuto”, afferma l’associazione.

A confermare l’interesse dei giovani rispetto al tema del benessere psicologico, anche il sondaggio realizzato ad aprile da SOS Villaggi dei Bambini in occasione delle elezioni europee e il più recente incontro, organizzato a Bruxelles da SOS Children’s Villages, dove una delegazione di giovani, tra cui Giulia, accolta nel Villaggio SOS di Ostuni, ha preso parte alla tavola rotonda sul tema della salute mentale. Un’iniziativa voluta per approfondire il dialogo su una delle tematiche considerate tra le più urgenti dalle nuove generazioni.

“In questa occasione - spiega Giulia - è stato importante parlare di salute mentale e porre l’attenzione europea, e non solo, su un tema di cui i giovani di oggi sono più consapevoli, sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga. È fondamentale garantire loro una rete di supporto, dall’università alla famiglia, passando per la cerchia di amici, in cui possano trovare una maggiore apertura al dialogo, alla comprensione e all’empatia; fondamentale anche il supporto tra pari. Occorrerebbe realizzare più campagne di sensibilizzazione e di comunicazione per aiutare i giovani a riconoscere i segnali di problemi legati alla salute mentale e incentivarli a chiedere aiuto senza timori”.

La “Generazione Ansia” e la paura di non essere abbastanza

Le difficoltà legate al benessere psicologico possono toccare chiunque, eppure a soffrire di più sono soprattutto le giovani generazioni. Circa l'8% dei bambini (di età compresa tra i 5 e i 9 anni) e il 14% degli adolescenti (di età compresa tra i 10 e i 19 anni) convive con un disturbo mentale, come ansia, depressione, disabilità intellettiva, disturbo da deficit di attenzione e iperattività, autismo, disturbi alimentari, disturbi della condotta e schizofrenia. A livello globale si rileva che dal 2020, 72.6 milioni di persone in più abbiano sviluppato disturbi legati all’ansia e 53.2 milioni condizioni legate alla depressione. Tra questi, i più colpiti sono state le donne e i giovani.

“È infatti la Generazione Z che oggi vive l’ansia come l’emozione dominante, tanto che gli esperti parlano di Generazione Ansia. Sopraffatta dalla pressione delle aspettative e dall’overthinking, la Gen Z vive la propria quotidianità, le scelte legate alla propria crescita e i cambiamenti in generale, con la paura di non farcela e da qui scaturiscono facilmente attacchi di panico, batticuore, mancanza d’aria e quel conflitto interiore che isola dal mondo, visto non più come il luogo in cui stare ma come obiettivo da considerare. Tutto col numero 10 sulle spalle, come direbbe Cremonini, ma senza più essere capaci di rintracciare la creatività nella noia, ormai sconosciuta”, afferma Emanuele Caroppo, psicologo e psicoanalista di Sos Villaggi dei Bambini.

La salute mentale secondo le illustrazioni di Masha Pleshakova

In occasione della Giornata Mondiale della Salute mentale, SOS Villaggi dei Bambini ha lanciato anche una campagna social per sensibilizzare sul tema, con le illustrazioni di Masha Pleshakova, rifugiata ucraina, artista e designer grafica specializzata nella realizzazione di albi illustrati per bambini.
Il suo percorso artistico l'ha portata a collaborare con SOS Villaggi dei Bambini Italia, per cui ha creato illustrazioni che costruiscono uno storytelling visivo di impatto, capaci di ricordare l'importanza della salute mentale, in particolare per coloro che sono stati sfollati a causa del conflitto. Le 5 illustrazioni raccontano le varie situazioni che i giovani vivono quotidianamente e i relativi rischi per la salute mentale: 1. Il benessere psicologico è prezioso quanto quello fisico; 2. Cercare aiuto in un momento difficile è un segno di forza; 3. La salute mentale riguarda tutt*. Nessuno è escluso; 4. Il benessere mentale è un diritto di tutt* anche il tuo. 5. Condividere esperienze personali aiuta a rompere lo stigma e a favorire il dialogo.

La campagna social dell’Organizzazione, realizzata nell’ambito del progetto Well-U , è stata lanciata il 1° ottobre con l’obiettivo di favorire il dialogo rispetto al tema. Alla base di questa iniziativa vi è la consapevolezza che parlare apertamente di benessere psicologico può abbattere barriere; perché quando condividiamo le nostre difficoltà e i nostri successi, mostriamo agli altri che non sono soli, e possiamo aiutare più persone a sentirsi al sicuro nel chiedere aiuto. Con il progetto Well -U, di cui il prezioso lavoro di Masha fa parte, vogliamo offrire un supporto vitale per il benessere psicologico ai bambini rifugiati e ai loro caregiver in tutta Europa.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)