Fatti

Il Paese dei Cedri sta attraversando una delle più drammatiche fasi della sua storia. Il conflitto con Israele si somma alla crisi economica e istituzionale. "Popoli e Missione" ha raccolto le notizie sulla realtà interna da Myrna Farah, religiosa delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret. "L’80% delle persone vive in uno stato di povertà e in una situazione di grande incertezza rispetto all’alimentazione, l’accesso all’acqua potabile e le cure mediche". Mancano le prospettive per un futuro di pace e si teme una guerra regionale

Voci da un Libano che piange le sue vittime più piccole uccise nell’attacco israeliano alla periferia meridionale della capitale. “Beirut oggi è come ogni giorno”, racconta Fady Noun, giornalista libanese indipendente. “Il Paese, in questo momento, vive un momento di paura e apprensione. Perché non vogliamo un'escalation ma cominciamo a temere che alcuni limiti siano stati superati. Questo è il trauma”. Il governo mercoledì si è riunito con urgenza per dire che il Libano non vuole la guerra e per dare formalmente mandato al ministro degli Esteri di allacciare tutti i contatti necessari per evitare un'escalation

Unicef: "I bambini continuano a pagare il prezzo più alto in conflitti che non sono stati loro ad iniziare. Questa violenza deve finire adesso. I bambini e i civili devono essere protetti come priorità"

Istituito presso il Cnel il “Segretariato permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa delle persone private della libertà personale “. L'iniziativa nell'ambito della sinergia tra Cnel e ministro della Giustizia per favorire studio, formazione e lavoro dentro e fuori dal carcere

Padre Jobin Tholani, dei Carmelitani di Maria Immacolata, originario di Mundakkai, racconta quanto accaduto nella notte di ieri nella regione meridionale del suo Paese. Travolti villaggi, oltre 120 morti finora accertati, migliaia di sfollati, distrutte le piantagioni di tè. "Sull'orlo di una catastrofe"

Ismail Haniyeh, leader politico di Hamas, è stato ucciso questa notte a Teheran, dove si trovava per partecipare alla cerimonia d’insediamento del presidente Massoud Pezeshkian, in seguito a un raid israeliano. Sulle implicazioni di questa morte per il conflitto tra Hamas e Israele in corso a Gaza e per il futuro del movimento islamista, il Sir ha intervistato Claudio Bertolotti, esperto dell’Ispi e direttore di Start InSight.

Dopo le elezioni, a Caracas e nelle maggiori città del Paese, lo scenario resta di grande tensione. Alla “partita dei numeri”, di affianca “la partita della piazza”. Le manifestazioni proseguono, e non sono mancati momenti di violenza e repressione, con un bilancio, provvisorio, di almeno 11 morti (5 a Caracas), decine di feriti e quasi ottocento arresti. Asserragliato nel palazzo di Miraflores, Maduro grida al golpe, e sbandiera il pronunciamento del Consiglio nazionale elettorale, che lo ha proclamato vincitore, con il 51,2% dei consensi. Peccato che non siano stati forniti dati relativi ai singoli Stati della Repubblica federale. Ignacio Ávalos Gutiérrez, sociologo, direttore dell’Osservatorio elettorale venezuelano, interpellato dal Sir, avverte: “I numeri certi sono proprio quelli che mancano, c’è una grande confusione”

L’European Young Multiplier è un progetto di Pcto (Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento), rivolto agli studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado e a Vicenza, grazie al Csv, si è svolto presso il liceo “Umberto Masotto” di Noventa.

Si è concluso il 22 luglio il primo corso gratuito di formazione di “Greenfunding, il dono che fa bene all’ambiente”, progetto di crowdfunding messo a disposizione da Banca delle Terre Venete in collaborazione con Ginger Crowdfunding, Plant for the Planet e i Csv di Vicenza e di Belluno-Treviso, pensato in specifico per le realtà non profit che tutelano clima e ambiente.