Montagnana ricorda i Giusti tra le Nazioni nel Giorno della Memoria

In concomitanza con il Giorno della Memoria, che si celebra il 27 gennaio, il consiglio pastorale di Montagnana – in collaborazione con la sezione locale di Italia Nostra – promuove un incontro pubblico per ricordare due religiosi che, a rischio della propria vita, durante la Seconda Guerra si sono adoperati per mettere in salvo persone che per questioni di razza o di convinzioni versavano in grave pericolo.

Montagnana ricorda i Giusti tra le Nazioni nel Giorno della Memoria

Appuntamento, quindi, sabato 25 gennaio alle 16.30 al cinema teatro Bellini di Montagnana; dopo l’introduzione di don Lucio Monetti, parroco di Montagnana, Alberto Costantini e Gian Antonio Lucca presentano la figura dei due religiosi e il periodo cruciale della Seconda Guerra Mondiale; coordina Antonia Scapin.

La prima è la figura di padre Marco Antonio Dresseno, nato a Montagnana nel 1877 e morto a Roma nel 1969 (per un errore nel registro dei battezzati fu poi sempre nominato come Dressino). Dapprima presbitero diocesano, divenne nel 1931 religioso nell’Ordine dei Redentoristi. In quest’ultima veste fu parroco della chiesa San Gioacchino ai Prati dal 1942 al 1952 e lì visse il tremendo periodo dell'occupazione tedesco-nazista di Roma. Animato da spirito di carità e provvisto di saldezza d’animo, assieme ad altre persone di buona volontà (come il vice-presidente dell’Azione cattolica parrocchiale, Pietro Lestini, e sua figlia Giuliana, e madre Marguerite Bernés delle Figlie della Carità) salvò ebrei, ma non solo. Per questo nel 1995 è stato riconosciuto dalla commissione governativa del Museo Nazionale di Gerusalemme “Yad Vashem” Giusto tra le Nazioni e viene ricordato anche nel Giardino dei Giusti a Padova.

Una seconda figura legata a Montagnana è mons. Agostino Bellato (1901-1988 ), che fu arciprete del Duomo nel decennio 1956-1966 e poi canonico decano della Cattedrale di Padova. Quando mons. Bellato era ancora parroco della Chiesa della Sacra Famiglia a Padova, dal 1944 e sino alla Liberazione nascose un ragazzo ebreo; per questo anche lui, nel 2013, è stato riconosciuto come Giusto tra le Nazioni.

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