Sostegno sociale parrocchiale. Supporto a due ragazzi grazie al doposcuola: la ricchezza del lavorare in rete
Un progetto per sostenere due ragazzi nel doposcuola: ecco l'iniziativa messa in campo da una parrocchia della Diocesi grazie al Sostegno sociale parrocchiale. Un aiuto mirato che però punta a coinvolgere tutto il numeroso nucleo familiare. Migliorare infatti la situazione scolastica e relazionale dei ragazzi significa anche integrare la famiglia. Un lavoro in stretta sinergia con i servizi sociali del comune.
È la scuola il focus del progetto individuato da una parrocchia della Diocesi – di cui volutamente non scriviamo in nome per tutelare i soggetti coinvolti – nell’ambito del Sostegno sociale parrocchiale. Attraverso la scuola, o meglio, il servizio di doposcuola, si cerca di integrare anche il resto della famiglia. «Una famiglia molto numerosa e disagiata – racconta il parroco – che vive in una casa fatiscente e angusta: due stanze per tante persone con età diverse. I bambini hanno difficoltà scolastiche e abbiamo pensato di affiancare loro un’insegnante di sostegno nel doposcuola».
Sono in tanti nel nucleo familiare, fra genitori, figli e altri parenti. Convivono in un luogo non adatto, una casa piccola e malmessa, i genitori non lavorano e il disagio e la fragilità sono davvero forti. I ragazzi coprono diverse fasce d’età e quindi anche problematiche differenti: si va infatti dai pochi mesi a giovani adolescenti. Il progetto vede una stretta collaborazione con i servizi sociali del Comune, cosa non nuova per questa parrocchia: «Dove l’istituzione non arriva – sottolinea infatti il parroco – per motivi di tempistiche o di burocrazia, arriviamo noi e cerchiamo di intervenire per quanto possibile». Anche il servizio di doposcuola è un esempio di questa collaborazione: è parrocchiale, ma regolato da una convenzione con il Comune e si svolge in aule della scuola e in uno spazio messo a disposizione dal Comune. Una quarantina i ragazzi, dalle elementari alle medie, che lo frequentano.
«I due ragazzi che stiamo seguendo nel doposcuola – racconta un volontario della parrocchia – hanno difficoltà anche con la lingua e problemi relazionali. Non solo, sono senza materiale scolastico: zaino, quaderni, penne, colori. Grazie alle insegnanti che seguono il doposcuola abbiamo raccolto del materiale che è stato portato in Comune e viene consegnato di volta in volta ai bambini».
Il doposcuola, quindi, come veicolo per raggiungere altri obiettivi: oltre a migliorare la situazione scolastica e relazionale dei bambini, infatti, si cerca anche di raggiungere la famiglia, aiutandola pian piano a integrarsi meglio e facendo loro comprendere regole e consuetudini che non sempre coincidono con la cultura di appartenenza. Inoltre il Comune si sta muovendo per trovare una nuova abitazione.
«Non è facile – continua il volontario – entrare in contatto con situazioni così difficili, bisogna farlo in punta di piedi, con molta delicatezza. Bisogna allenarsi molto all’ascolto e questi progetti ci aiutano tantissimo». Insieme a questo progetto la parrocchia, che cammina insieme ad altre due comunità, ha deciso di avviare ulteriori iniziative: un aiuto economico per cure dentistiche di una signora anziana senza reddito; un corso di musica per adolescenti tenuto da una insegnante diplomata e rimasta senza lavoro; un supporto nella ricerca di lavoro per una signora disoccupata che ha iniziato a prestare servizio domiciliare in famiglie con persone malate o anziane. Un aiuto nell’aiuto.
«Il Sostegno sociale parrocchiale è stato accolta molto bene dalla comunità. In poco tempo abbiamo raccolto con spontaneità la somma prevista. Più complicato invece mettere in atto le progettualità specifiche, ma solo per una questione di burocrazia cui non eravamo pronti. Superata questa fase di incertezza, il gruppo di lavoro ha trovato la giusta motivazione. Confrontarci con aspetti più tecnici ci ha fatto bene, è stata una spinta molto forte a metterci in azione».