Solesino. I 50 anni dalla morte di don Giacomello
Solesino. Martedì 1° ottobre la parrocchia ricorda il prete-coraggio che tolse i giovani ai fascisti
Ha il sapore di un ritorno alle proprie origini la scelta della parrocchia di Solesino che, per un giorno, anziché ad attività e iniziative si dedica alla memoria di un parroco che ha segnato il passato recente della comunità. Martedì 1° ottobre ricorreranno i 50 anni dalla morte di don Ugo Giacomello, alla guida della gente solesinese per 30 anni dal 1939, così alle 18.30 don Ferdinando Bodon, ultimo suo cappellano ancora in vita, presiederà la messa, mentre alle 21 nella sala teatro ci sarà un momento di commemorazione.
«È stato il parroco degli anni difficili della guerra e del dopo guerra, in anni di povertà e difficoltà economiche; e poi dello sviluppo e del boom economico. In anni di grandi cambiamenti anche ecclesiali, segnati in particolare dal Concilio Vaticano II», ricorda l’attuale arciprete don Galdino Rostellato nella presentazione dell’opuscolo dedicato alla figura di don Giacomello che sarà distribuita con il prossimo numero del Campanile. Scomparso prematuramente per malattia nel 1969, don Ugo è stato un prete-coraggio, sempre dalla parte della gente e amante della musica. Emblematica la denuncia a suo carico da parte del segretario politico della sezione del Partito fascista di Merlara, dove don Giacomello era arrivato, giovane curato, nel 1929. Il rappresentante locale del Fascio si rivolgeva alla federazione provinciale perché l’attivismo del prete aveva di fatto tolto i giovani alle organizzazioni fasciste: i ragazzi frequentavano la parrocchia grazie all’orchestra, al coro, a un piccolo campo sportivo oltre che al cinema, tutte opere aperte da don Ugo.
Nella pubblicazione, insieme alla biografia e ad alcuni scritti, ci sono le testimonianze di molti laici che lo hanno conosciuto e gli devono molto della loro vita di fede. C’è poi il ricordo di don Giovanni Giraldo, suo successore a Solesino per 33 anni, scomparso lo scorso 6 marzo.