Religione, innovazione e digital humanities. Una ricerca sui giovani e la Chiesa Cattolica a Padova

Martedì mattina, nella sede del Centro ISR della Fondazione Bruno Kessler di Trento, è stata dedicato un workshop al Sinodo dei Giovani della nostra Diocesi dal titolo: “Religione, innovazione e digital humanities. Una ricerca sui giovani e la Chiesa Cattolica a Padova”. 

Religione, innovazione e digital humanities. Una ricerca sui giovani e la Chiesa Cattolica a Padova

L’intervento principale, attorno a cui gli altri relatori sono intervenuti, è stato quello del dott. Marco Guglielmi, che aveva fatto parte dell’Assemblea Sinodale del nostro Sinodo dei Giovani. Il dott. Gugliemi, giovane ricercatore del Centro Kessler, ha messo a frutto la propria competenza e il proprio sapere per un’analisi quantitativa e qualitativa delle oltre 2000 pagine di relazioni dei gruppi sinodali.

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In particolare, con la collaborazione del dott. Stefano Sbalchiero, docente di Sociologia dei processi culturali all’Università di Padova, il dott. Guglielmi ha condotto un’analisi di topic modelling, attraverso dei particolari software, del notevole corpus di dati testuali a disposizione, con l’obiettivo di individuare le questioni e gli argomenti più tematizzati dai quasi 5000 giovani che hanno partecipato alla prima fase del Sinodo (giugno-ottobre 2017) e i principali orientamenti in merito ai contributi che hanno fornito nelle relazioni.

Tra l’altro un dato interessante che emerge dalla ricerca, che dovrebbe confluire a breve in una pubblicazione, è che l’idea di fede dei giovani partecipanti è di una fede “significante”, osserva Guglielmi: “Una fede cioè capace di significare, di dare un significato in un mondo indifferente o dai molteplici significati”.

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Diverse provocazioni sono emerse dall’analisi del lessico usato dai giovani per narrare la propria vita, i propri spazi e ambienti aggregativi e l’idea stessa di parrocchia, connotata da una serie di esperienze positive (Grest, esperienze estive,…) e alcuni lemmi problematici (chiusura, esclusione, giudizio).

Il processo del Sinodo, illustrato nelle sue fasi nella relazione di don Paolo Zaramella e Giorgio Pusceddu per l’Ufficio diocesano di Pastorale dei Giovani, secondo i giovani dei gruppi sinodali non deve fermarsi: la principale proposta che emerge dall’analisi dei dati è che “possa riproporsi ciclicamente nella Chiesa, per valorizzare i consigli e le prospettive dei giovani all’interno della Chiesa”, conclude il dott. Guglielmi.

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Fonte: Comunicato stampa