La regalità di Cristo: Nell’Eucaristia è già presente il Regno di Cristo
Nell’Eucaristia è già presente il Regno di Cristo. Sarà portato a compimento alla fine dei tempi. Il Signore vuole regnare fin d’ora nel nostro cuore. Questa sua presenza ci rende presenti anche agli altri, perché in loro vediamo fratelli chiamati – come noi – a regnare insieme a Lui
La festa di Cristo Re (quest’anno si celebra domenica 21 novembre) chiude il ciclo liturgico dell’anno B. Che cosa ci è rimasto di quest’anno vissuto a contatto con la Parola e l’Eucaristia? Perché la Chiesa propone questa festa come conclusione del percorso della Parola? La parola “re” è la prima che dovremo capire. La regalità di Cristo non è uno dei modi di governare in più accanto a quelli che già conosciamo, ma è il nostro destino, perché noi siamo chiamati come cristiani a regnare con Cristo per sempre. Alla fine della nostra vita, di cui il ciclo liturgico è segno, ci attende il regno dei Cieli, il regno di Cristo, meta del nostro pellegrinaggio terreno. Ma dobbiamo attendere questo regno fino alla fine dei tempi? No, in realtà è già iniziato nel nostro cuore, perché è lì che Cristo vuole regnare fin d’ora.
Per questo il centro nevralgico di questo Regno è l’Eucaristia; ogni volta che il sacerdote celebra la messa in persona Christi e i fedeli si uniscono a quest’offerta, annunciamo la morte del Signore, proclamiamo la sua resurrezione nell’attesa della sua venuta. Lì, il cuore di Cristo Re palpita e palpiterà fino al giorno in cui Gesù consegnerà ogni regalità a Suo Padre, allora Dio sarà tutto in tutti! Nell’Eucaristia, Cristo Re siede sul suo trono di misericordia in attesa di condurci davanti al suo trono di gloria per entrare pienamente in un Regno che non ha fine! Quindi il Regno di Cristo è “già ma non ancora”, è già presente nell’Eucaristia, ogni volta che lo riceviamo nel nostro cuore, ogni volta che ci rechiamo alla sua presenza per adorarlo. È presente ogni volta che agiamo per Cristo, con Cristo e in Cristo. Ma non ancora, perché questo Regno sarà portato a compimento solo alla fine dei tempi. Nel frattempo, dobbiamo vivere la nostra regalità alla sua presenza. Essere presenti al Presente nel presente.
E il primo passo per farlo è vivere nel a sua grazia. Avere il cuore e l’anima sgombri da ogni peccato mortale che ha l’effetto di separare l’anima da Dio. Cristo Re ci ha regalato il sacramento della riconciliazione per vivere alla sua presenza in ogni momento della nostra giornata, in particolare però di fronte all’Eucaristia: lì il mio essere, in contatto con il Re dei re, si dispone a un vero ascolto. La presenza di Cristo ci rende presenti anche agli altri, perché in loro vediamo fratelli che sono figli del Re come noi, chiamati a regnare insieme a Lui. Se la nostra adorazione non diventa compenetrazione con i sentimenti di Cristo per l’umanità è un intimismo vuoto, non è comunione con Lui. Torniamo alla domanda iniziale: alla fine di quest’anno liturgico, alla fine della nostra vita, cosa ci rimane? Sarà un passaggio lineare, un riconoscere il regno che abbiamo sempre vissuto, presente nel nostro cuore, realizzato adesso nella gloria eterna del Re dei re, insieme ai nostri fratelli che abbiamo amato con il suo Cuore.
padre Alberto Zanetti
Legionari di Cristo
Apostolato della preghiera
Intenzione universale del papa
Preghiamo affinché le persone che soffrono di depressione, di burn-out trovino da tutti un sostegno e una luce che le apra alla vita.
Intenzione dei vescovi
Perché ricordando i nostri cari defunti possiamo fare tesoro della loro testimonianza, del bene che hanno compiuto e dell’eredità spirituale che ci hanno trasmesso.
Intenzione per il clero
Cuore di Gesù, che sei il vincitore della morte, accogli l’anima di tutti i tuoi ministri defunti, con la pienezza della tua misericordia.
Opera messe perpetue
La Pia Opera delle messe perpetue fu eretta in Padova presso l’ente ecclesiastico Opera diocesana Adorazione perpetua nel 1915 dal vescovo Luigi Pellizzo. Nel 2017 il vescovo Claudio Cipolla ha aggiornato le norme per le iscrizioni. Lo scopo dell’Opera è di unire gli iscritti nella carità del suffragio e della intercessione della Chiesa. I benefici spirituali per gli iscritti sono la celebrazione di una messa quotidiana nella chiesa del Corpus Domini e la recita quotidiana del santo rosario davanti al Santissimo Sacramento con annessa indulgenza plenaria.
Possono essere iscritte alle sante messe perpetue sia persone defunte che viventi; l’iscrizione è individuale e perpetua (cioè una volta per sempre); per l’iscrizione si richiede un’offerta possibilmente pari all’elemosina corrente per una messa. Il versamento per l’iscrizione può essere fatto
- presso l’ufficio dell’Opera di fronte alla chiesa del Corpus Domini;
- sul conto corrente postale n. 146357;
- mediante bonifico utilizzando il codice Iban: IT03 Y076 0112 1000 000 00146 357.
Nei versamenti a distanza indicare nella causale il nominativo dell’iscritto e l’indirizzo dell’offerente per ricevere a domicilio il certificato di iscrizione.