Catecumeni. Questa domenica, alle 16 in Cattedrale, si celebra il rito di elezione
Sono 17 i catecumeni adulti che – questa domenica in Cattedrale, alle 16 – vivono, con madrina o padrino, il rito dell’elezione ai sacramenti pasquali nella celebrazione della Parola di Dio, presieduto dal vescovo Claudio. Una ventina di ragazzi, invece, partecipa alla liturgia nelle rispettive parrocchie.
Il percorso del catecumenato non si è interrotto neppure con l’avanzare della pandemia: «L’itinerario dei catecumeni – racconta don Gianandrea Di Donna, direttore dell’Ufficio diocesano per il catecumenato – si compone di una dimensione più personale di catechesi e di in rapporto con le parrocchie, partecipando, per quanto è possibile, alla vita della comunità e in modo particolare alla messa domenicale. Essendo la catechesi un’esperienza “uno a uno”, o comunque in numero molto piccolo, essa ha potuto continuare in modo normale».
Tra i partecipanti al rito di elezione di domenica 21 febbraio ci sono cinque italiani e dodici stranieri provenienti da Nigeria, Marocco, Serbia, Camerun e Albania, tra cui una coppia di sposi e una famiglia con un figlio preadolescente. Di età compresa fra 15 e 55 anni – dieci donne e sette uomini – i catecumeni risiedono nelle parrocchie di Chiesanuova, Arcella, Busa di Vigonza, Altichiero, Brusegana, Corte, Abano Terme, San Gregorio Barbarigo, Cave, Galzignano Terme, Monselice e Torresino.
Diversa la situazione per quanto riguarda i ragazzi candidati all’elezione nelle singole parrocchie, dove la maggioranza è composta da italiani o da figli di immigrati nati in Italia.
«Il rito della prima domenica di quaresima – continua don Di Donna – è quello che ammette i catecumeni ai sacramenti dell’iniziazione cristiana: battesimo, cresima ed eucaristia. La scelta di Cristo compiuta da una persona adulta, e non attraverso quel percorso che si fa solitamente di accompagnamento del bambino da parte delle famiglie, è qualcosa che interpella tutta la Chiesa. Ci troviamo davanti a storie concrete di uomini e donne che hanno incontrato il Signore, nei modi più diversi; lo hanno scelto e hanno chiesto di diventare cristiani. Un percorso che è frutto di una decisione matura, adulta, che si compie quotidianamente e di fronte alla quale non si può rimanere indifferenti».
La grande forza del catecumenato è questa: «Mostrarci – conclude don Di Donna – come la vita cristiana sia da un lato un atto della Grazia del Signore, ma dall’altra una risposta dell’uomo libero e questo spinge tutta l’azione pastorale della Chiesa a essere sempre più rivolta all’adulto, mettendo in gioco la serietà e la grandezza della vita cristiana».