Carrè. Santuario della Fratta, presto il via ai restauri

Carrè La caduta di porzioni di malta nella navata ha messo in luce una importante situazione di lesioni e degrado nel sottotetto alle quali a breve si metterà finalmente riparo

Carrè. Santuario della Fratta, presto il via ai restauri

La caduta di una porzione di malta intradossale del soffitto della chiesa campestre della Beata Vergine della Neve – in località Fratta – ha portato la parrocchia di Carrè all’elaborazione di un progetto di ripristino, di prossima attuazione avendo ottenuto il nulla osta, allo scopo di scongiurare ulteriori danni al bene storico e di ridare ai fedeli una fra le chiese più importanti per tutte le comunità limitrofe, dove il culto mariano è molto sentito, come dimostrano le molte celebrazioni che ogni anno vengono svolte in questa chiesetta. La tradizione vuole che alla Fratta si salga per i nove sabati che precedono la festa del 5 agosto. L’origine della chiesa (2 giugno 1461) è attestata da una iscrizione in pietra infissa all’esterno sulla parete occidentale. Di modestissime dimensioni, fu arricchita di una marmorea immagine di Madonna con Bambino sull’unico altare, opera (1490) dello scultore Girolamo da Vicenza. Alla Madonna detta “della Fratta” è legata la devozione di Carrè, comunità sempre accorsa con grande fede nel bisogno come durante la peste del 1630, il colera del 1855, la guerra del 1915-18. In quella occasione il parroco Giuseppe Vidale fece voto di ingrandire la chiesa se la Madonna avesse protetto il paese. Nel 1921 venne demolito l’edificio originario per ricostruirlo su disegno dell’architetto padovano Antonio Zanivan. Nel retro vi si trova una grande sala (Casa Madonna della Neve). Il soffitto presenta a oggi numerose lesioni che in più punti si stanno aprendo anche in maniera biassiale, segno della decoesione dal supporto con probabile indebolimento dei ponti di ancoraggio. Questo è ciò che ha causato la caduta della malta nella navata. Dalle indagini sono emerse poi alcune situazioni di degrado riguardanti le strutture lignee del tetto e alcuni moraletti porta tavelloni risultano rotti. Il progetto di ripristino prevede, dopo i necessari rilievi, interventi sia all’estradosso (nel sottotetto) con particolare attenzione all’ancoraggio delle cantinelle, sia all’intradosso (in chiesa) dove verrà recuperata la caduta dell’intonaco mediante una serie di interventi che riguarderanno inizialmente il supporto per terminare con la finitura, prevedendo il consolidamento della parte lignea, ovvero delle cantinelle. Finirà l’intervento di recupero dei soffitti interni la dipintura generale al latte di calce rispettando la cromia e le diversificazioni preesistenti.

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