Caritas Padova. La lettera del direttore Lorenzo Rampon agli operatori. Tre “scelte auspicabili” per la carità
Una “lettera di inizio estate” per parlare di Sinodo, relazioni e codice etico. Il direttore della Caritas diocesana di Padova Lorenzo Rampon ha scritto nelle scorse settimane agli operatori e ai volontari di parrocchie, vicariati e servizi diocesani insistendo su tre punti, definiti «scelte auspicabili».
La prima invita a «immergersi con fiducia nelle dinamiche del Sinodo diocesano», facendosi coinvolgere nei gruppi sinodali organizzati in parrocchia. La seconda scelta auspicabile verte sul riqualificare le relazioni con le persone che chiedono aiuto alla Caritas. «Come possiamo coglierci come un “noi” nel quale anche loro siano presenti con il loro protagonismo e apporto? Come possiamo sentirci poveri con i poveri? Come possiamo percepire anche i loro bisogni immateriali e tra questi anche quelli spirituali e di fede? Come possiamo vivere il nostro servizio come una forma di pre-evangelizzazione?».
E, infine, la lettera riporta la proposta di «riflettere per interiorizzare e aderire al codice etico di Caritas» elaborato da Caritas internationalis dal titolo più che eloquente “Impegnarsi a vivere secondo i nostri valori”.
«La nostra adesione a Caritas – scrive ancora Lorenzo Rampon – non può mai essere data per scontata. Cambiano i tempi, il mondo evolve, l’attualizzazione del Vangelo dipende dal nostro contesto di vita che muta continuamente… Ritorneremo su questo argomento nei prossimi mesi e nei prossimi anni ma iniziamo fin d’ora a confrontarci con gli elementi essenziali della Caritas e chiediamoci con serietà quale conversione di mentalità e di comportamenti dobbiamo operare per “stare dentro” con coerenza e determinazione a questo organismo pastorale».