Azione Cattolica. Tutto il valore donato dall’associazione
L’Ac di Padova ha pubblicato il Bilancio di sostenibilità per dire ciò che è, ciò che fa e... continuare a mettersi in gioco. Il bilancio guarda a un anno particolare come il 2020. «Sono emerse due immagini della vita associativa: segnata dalle difficoltà, ma vivace»
«Avviato un percorso come questo, non si può più tornare indietro». Il percorso in questione, per l’Azione cattolica di Padova, è quello che ha portato alla stesura e pubblicazione del Bilancio di sostenibilità 2021 (sui dati del 2020). Nelle scorse settimane è stato consegnato a tutti i responsabili associativi e «ci piacerebbe che arrivasse a tutte le persone con cui l’associazione interagisce – sottolinea il presidente, Francesco Simoni – Abbiamo in mente di organizzare un momento pubblico, ma intanto invieremo nelle comunità un manifesto, con le parti chiave del bilancio, invitando le associazioni ad aggiungere “qualcosa” di parrocchiale».
Non è il primo anno che l’Ac di Padova lavora alla realizzazione di uno strumento per valutare e raccontare il valore che l’associazione dona alle realtà in cui è inserita. «Mettevamo insieme degli appunti, mentre ora – con una spinta diocesana all’origine, alcuni anni fa, e la richiesta da parte dall’Ac nazionale di costruire un bilancio secondo precisi criteri contenuti nel vademecum Parliamo di sostenibilità (che fanno riferimento alle linee guida dello standard europeo Global reporting initiative) – abbiamo dato vita a un testo più maturo, certamente da far crescere, che racconta cos’è l’associazione e cosa fa. Abbiamo messo insieme dei dati – sui soci, sui responsabili, sugli educatori... sul volume del loro impegno di servizio e formativo, sulle associazioni territoriali di base... e su molti altri fronti – insieme alla presentazione della nostra storia (dal 1867, quando il 17 maggio nasce a Padova il Circolo sant’Antonio della Società Gioventù cattolica italiana di Mario Fani e Giovanni Acquaderni), di alcune esperienze diocesane e locali dello scorso anno».
È interessante che il Bilancio di sostenibilità, nella sua forma “matura”, racconti un anno così particolare come il 2020, segnato fortemente dalla pandemia di Covid-19. «È emersa una doppia immagine della vita associativa: segnata dalle difficoltà, senza dubbio, ma vivace. Penso, ad esempio, a come l’utilizzo dei mezzi di comunicazione – che è lievitato rispetto al passato – ci abbiamo permesso di continuare a incontrarci. Altro che incontri “a distanza”! Penso a come l’iniziativa #DistantiMaVicini – con cui sono stati raccolti fondi per acquistare tablet da donare ai malati, non solo in Diocesi di Padova, per permettere loro di comunicare con i propri cari – abbia concretizzato, nei mesi più faticosi del lockdown, quel “ero malato e mi avete visitato”. Dal bilancio emerge, inoltre, che in molti sono stati vicini all’associazione con il proprio sostegno economico. L’Ac si sostiene con le adesioni e le attività: il sostegno diretto, o con erogazioni liberali, è stata una novità per noi. Questa rendicontazione è anche per rispondere con i fatti a tanta generosità».
Al bilancio manca qualcosa, evidenzia Francesco Simoni. «Il coinvolgimento diretto dei portatori di interesse. Vorremmo ascoltare gli uffici diocesani, le parrocchie, la Difesa... perché possano dire la loro sull’associazione. C’è poi da capire – e non è semplice – l’impatto sociale delle attività dell’Ac. Ci servono strumenti e formazione per fare questo. È una bella sfida».