Diocesi

Vicario generale di tre vescovi. Mons. Alfredo Magarotto, vescovo emerito di Vittorio Veneto, è tornato al Padre. Una vita tra incarichi importanti e una vicinanza alle persone sempre puntuale e discreta

Il 2 febbraio è la Giornata mondiale per la vita consacrata. Quest'anno, causa pandemia, non sarà possibile vivere la celebrazione eucaristica con il vescovo Claudio prevista sabato 30 gennaio a Cittadella. Ma i segretari diocesani (Usmi-Cism-Ciis) invita a celebrare la giornata ognuno nella propria comunità o parrocchia.

A Padova il Piano di accoglienza invernale per i senzatetto sta reggendo bene l’emergenza freddo. Ai 181 posti letto attivati a fine ottobre se n’è aggiunta un’altra decina. La Comunità di Sant’Egidio ne ha messi a disposizione 6. Nei giorni di “zona rossa” è stato prolungato l’orario di apertura delle strutture. L’asilo notturno di Torresino non ha rinunciato al pranzo di Natale, con gli ospiti contentissimi di scartare i pacchi dono. «La vera sfida è l’accompagnamento di queste persone verso opportunità di riscatto» – dice Mirko Sossai della Sant’Egidio. 

«Un tempo, tra gli studiosi, circolava questa battuta: “I cattolici hanno un enorme rispetto per la Bibbia: non la toccano nemmeno con un dito”. Purtroppo non era solo una battuta: fotografava una realtà». A parlare è don Giorgio Ronzoni, parroco di Santa Sofia in Padova, che ha da poco pubblicato Prendi e leggi, anzi no! Piccolo vademecum per chi inizia a leggere la Bibbia (Edizioni Messaggero Padova, pp 40, 2,50 euro).

Domenica 24, in occasione della Domenica della Parola di Dio, c'è il primo appuntamento del Festival biblico.  Il titolo dell'incontro on line, "Siete tutti fratelli" (Mt 23,8),  è anche il titolo di questa 17a edizione, che ha come filo conduttore il tema della fratellanza universale. Intervengono Mariangela Gualtieri, poetessa e drammaturga e padre Bernardo Francesco Gianni, abate di San Miniato al Monte.

Come un vuoto che si allarga sempre di più e repentinamente, è stata la morte in diocesi  a partire da metà dicembre di sette sacerdoti anziani a causa del Covid19. Inesorabilmente se ne sta andando una generazione fragile nel corpo, ma solida nello spirito, che ha attraversato il secolo scorso vivendo sulla propria pelle la seconda guerra mondiale e i profondi cambiamenti dell’epoca moderna e della secolarizzazione, cercando sempre di restare al passo con una chiesa in continua evoluzione. 

Una vita spesa in Vaticano a servire la Chiesa quella di monsignor Oscar Rizzato, per vent’anni elemosiniere del Papa, spentosi per complicanze dovute al Covid l’11 gennaio scorso. Alle esequie, tenutesi nella chiesa di Arsego, dove è scaturita la sua vocazione sacerdotale fin da bambino, ne è stato tracciato, soprattutto dal vescovo emerito Antonio, il profilo umano e sacerdotale. Un uomo buono, umile, sensibile alla sofferenza altrui. Un sacerdote autentico, innamorato della preghiera e dell’eucaristia, impegnato con dedizione e competenza nell’aiuto ai più deboli.