Pasqua: card. Bassetti, “chi ama e perdona fa nascere la vita, senza perdono c’è la guerra”
“Forse siamo troppo fermi come Chiesa: dovremmo essere comunità in corsa. La Pasqua è anche questa fretta, che è attenzione e premura verso il prossimo nell’esercizio delle opere di misericordia”. Lo scrive l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, nel messaggio augurale alla comunità diocesana nella domenica di Pasqua.
Il cardinal Bassetti ricorda che “il primo a giungere al sepolcro è Giovanni, il discepolo dell’amore”: “L’amore corre più veloce”. Rivolgendosi ai fedeli, il cardinale osserva come “spesso la nostra è una vita senza risurrezione e senza Pasqua, rassegnata di fronte ai dolori e ai drammi delle persone e del mondo”.
Il suo pensiero è rivolto “ai sedici morti e ai più di mille feriti della Striscia di Gaza”. “Il Signore ha vinto la morte e vive per sempre – aggiunge -. Non possiamo più starcene chiusi come se il Vangelo della Risurrezione non fosse stato annunciato. Il Vangelo stesso è Risurrezione, vita nuova”. Ma anche “un’altra legge”, che è “amore, misericordia, perdono”.
“Essa non ci rende deboli, al contrario, ci fa costruttori di vita. Chi ama e perdona fa nascere la vita – sottolinea -. Fare la Pasqua vuol dire cercare la pace del perdono di tutti. Senza perdono c’è la guerra. Sono proprio coloro che si sentono giusti a non perdonare e a opprimere gli altri”. Il card. Bassetti spiega anche così il “fare Pasqua nella misericordia e nell’amore”: “Vuol dire avere compassione di quelli che hanno fame, di quelli che non sanno come finire la giornata, dei poveri, dei tanti bimbini abbandonati, dei profughi, di tutti quelli che nel giorno di Pasqua vivono il dramma della solitudine e dell’abbandono. Solo chi ama può capire queste cose”. Quindi, “fare Pasqua vuol dire costruire un mondo nuovo”.
“Con tutto il mio cuore – conclude – questo mondo nuovo lo auguro ai giovani senza lavoro, a coloro che lo hanno perso, a quei genitori, e non sono pochi, che non sanno come dire ai propri figli che la dispensa è vuota. Mi è capitato, in questi giorni, di ascoltare anche questo”.