Papa Francesco: si conclude nei Giardini Vaticani il mese di preghiera per la fine della pandemia
Si conclude oggi, 31 maggio, il mese di preghiera per invocare la fine della pandemia. Alle 17.45, il Papa reciterà il Rosario nei Giardini Vaticani, che sarà preceduto da una processione solenne.
Un’iniziativa voluta da Papa Francesco, che l’ha aperta ufficialmente il primo maggio con la recita del Rosario davanti all’icona della Madonna del Soccorso nella basilica di San Pietro. E saranno i Giardini Vaticani ad accogliere l’ultima tappa di un’iniziativa che, coordinata dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, ha toccato i maggiori Santuari mariani sparsi nei cinque continenti.
Papa Francesco ha scelto di chiudere questo percorso pregando davanti all’icona della “Vergine Maria che scioglie i nodi”, solitamente custodita ad Augusta, in Germania. Sarà proprio il vescovo di Augusta, Bertram Johannes Meier, a portare una copia di questo dipinto, in cui la Vergine nell’immagine è impegnata a sciogliere appunto i nodi di un nastro bianco tenuto alle due estremità da due angeli. Il Papa affiderà alla Vergine cinque intenzioni, cinque “nodi” da sciogliere legati alla stretta attualità e all’emergenza sanitaria che sta vivendo il mondo, che saranno legati ai Misteri gaudiosi che verranno meditati. Un affidamento all’intercessione della Vergine, che al termine del rito il Pontefice “incoronerà”, segno di fiducia, dedizione e affidamento alla “Madonna che scioglie i nodi”.
Il primo nodo da sciogliere è quello della relazionalità ferita, della solitudine e dell’indifferenza, divenute più profonde al tempo del Covid. Nella seconda decina del Rosario si pregherà per chi è disoccupato, con una particolare attenzione a giovani, donne, padri di famiglia e anche a chi sta cercando di difendere i propri dipendenti. Il terzo nodo è rappresentato dal dramma della violenza, in particolare quella scaturita in famiglia, in casa tra le mura domestiche, verso le donne oppure sfociata nelle tensioni sociali generate dall’incertezza della crisi conseguenza della pandemia. Il quarto nodo riguarderà il progresso umano che la ricerca scientifica è chiamata a sostenere, mettendo in comune le scoperte perché possano essere accessibili a tutti, soprattutto ai più deboli e poveri, con un pensiero ai vaccini per fermare la pandemia che in molti Paesi poveri non sono patrimonio per tutti. Il quinto nodo da sciogliere, ricordato nella quinta decina del Rosario, è quello della pastorale: le Chiese locali, le parrocchie, gli oratori, i centri pastorali e di evangelizzazione duramente provati dalla pandemia che in molti casi ha bloccato l’intera loro attività possano adesso ritrovare entusiasmo e nuovo slancio in tutta la vita pastorale e i giovani possano sposarsi e costruire una famiglia e un futuro.