La solidarietà dell'America Latina a Papa Francesco
"Il ministero petrino è carico di spine e sacrifici, e rafforzato attraverso il balsamo della Grazia. Le offriamo il nostro omaggio di fedeltà, vicinanza e collaborazione perché la verità brilli al di sopra di ogni peccato". L'episcopato latinoamericano si schiera al fianco di papa Francesco.
“Il ministero petrino è carico di spine e sacrifici, e rafforzato attraverso il balsamo della Grazia. Le offriamo il nostro omaggio di fedeltà, vicinanza e collaborazione perché la verità brilli al di sopra di ogni peccato. Grazie per il suo servizio pieno di abnegazione verso la Chiesa e per la sua testimonianza”. Così, in una lettera datata 26 agosto, si rivolgono a Papa Francesco gli organizzatori del congresso latinoamericano “Medellín cinquant’anni: profezia, comunione, partecipazione”, promosso da Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), arcidiocesi di Medellín, Clar (il coordinamento latinoamericano dei religiosi e delle religiose) e Caritas latinoamericana. La lettera è firmata dal presidente del Celam, il cardinale Rubén Salazar Gómez, da suor Mercedes Casas, presidente Clar, da mons. José Luis Azuaje, presidente del segretariato della Caritas latinoamericana, da mons. Ricardo Antonio Tobón, arcivescovo di Medellín. Nel testo, giunto oggi al Sir, i firmatari accennano all’occasione di grazia costituita dal poter commemorare il 50° della seconda Conferenza dell’episcopato latinoamericano e affermano di aver “seguito con attenzione” la visita pastorale in Irlanda e mettono in evidenza come “la maggior parte dei viaggi di Sua Santità siano rivolti alle periferie esistenziali e geografiche, caratterizzate da dolorosi abusi, dall’emarginazione di minoranze cristiane o dalla difesa di rifugiati ed esclusi”. Conclude la lettera: “Desideriamo rafforzare in questi momenti la comunione con la sua persona e il suo magistero, e testimoniare l’adesione della gente semplice del popolo di Dio che è pellegrina nel nostro continente”.
Argentina: vescovi, “vicinanza fraterna e filiale” a Papa Francesco
“Come popolo di Dio pellegrino in Argentina, pastori e fedeli, desideriamo manifestarle la nostra fraterna e filiale vicinanza in questo momento nel quale soffre un attacco spietato, nel quale confluiscono distinti e meschini interessi mondani. Condividiamo i suoi dolori e le sue speranze”. Inizia così una lettera inviata a Papa Francesco dalla Conferenza episcopale argentina (Cea), firmata dal presidente, mons. Oscar Vicente Ojea, vescovo di San Isidro, e dal segretario generale, mons. Carlos Humberto Malfa, vescovo di Chascomús. Nella breve lettera i vescovi citano un passo della Gaudete ed exsultate (n° 92): “La croce, soprattutto le stanchezze e i patimenti che sopportiamo per vivere il comandamento dell’amore e il cammino della giustizia, è fonte di maturazione e di santificazione”. E chiedono allo Spirito Santo di colmare il Santo Padre “di sapienza e fortezza, perché, come successore di Pietro, continui a confermare nella fede la Chiesa”.
Perù: vescovi, “pieno e fraterno appoggio” a Papa Francesco e al suo magistero
“Beatissimo Padre, con vivo sentimento di comunione e collegialità con lei e con il suo ministero petrino a capo della Chiesa universale, desideriamo farle pervenire la nostra vicinanza, nella certezza che la promessa di Gesù sostiene sempre la roccia sulla quale edificò la sua Chiesa”. Inizia così la lettera inviata a Papa Francesco ieri dalla Conferenza episcopale peruviana (Cep). Si legge ancora nel documento: “Santità, di fronte all’intento di destabilizzare la Chiesa e il suo ministero, proclamiamo la nostra fede in Cristo Risorto”, il quale nel Vangelo ha detto: “Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!”. Proseguono i vescovi: “Testimoniamo il nostro pieno, fraterno ed episcopale appoggio alla sua lucida, coraggiosa e ferma modalità di condurre la barca di Cristo, come è stato evidente nei suoi fruttuosi cinque anni di pontificato, fino ad oggi, e nella sua recente Lettera al Popolo di Dio dello scorso 20 agosto”. La lettera si conclude rinnovando al Papa il ringraziamento per la sua recente visita in Perù.