Disabilità: mons. Russo (Cei), “sapersi confrontare con queste fragilità permette di contrastare la logica dello scarto”
“Seppur sia nella Chiesa sia nella società ci sia maggiore attenzione verso la disabilità o perlomeno a parlarne, resta ancora tanta strada da compiere per realizzare a pieno l’inclusione di questi nostri fratelli e sorelle. Pertanto, i vescovi della Chiesa italiana hanno sentito l’esigenza di far sì che l’inclusione potesse diventare un’azione sinergica sempre più concreta e sinodale, fatta di esperienze, anche in parte già avviate, istituendo un servizio a tale scopo che faccia da raccordo”.
![Disabilità: mons. Russo (Cei), “sapersi confrontare con queste fragilità permette di contrastare la logica dello scarto” Disabilità: mons. Russo (Cei), “sapersi confrontare con queste fragilità permette di contrastare la logica dello scarto”](/var/difesapopolo/storage/images/media/openmagazine/il-giornale-della-settimana/articoli-in-arrivo/disabilita-mons.-russo-cei-sapersi-confrontare-con-queste-fragilita-permette-di-contrastare-la-logica-dello-scarto/3756865-1-ita-IT/Disabilita-mons.-Russo-Cei-sapersi-confrontare-con-queste-fragilita-permette-di-contrastare-la-logica-dello-scarto_articleimage.jpg)
Lo ha detto giovedì il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, nel suo intervento al convegno organizzato dall’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, in occasione delle Giornate internazionali della disabilità e del volontariato.
“Abbiamo sentito il dovere di istituire un Servizio che sia un segno della cura amorevole della Chiesa in particolare di quelle locali, in sinergia con le Congregazioni e le realtà associative e i movimenti – ha aggiunto il vescovo -, operare insieme per un’attenzione che non possiamo disattendere e che spinge a confrontarsi con la società civile per lavorare insieme su temi comuni, in rapporto con il territorio”.
Considerando che “ci sono tante persone con disabilità che vivono in solitudine e altre che vivono in grave isolamento”, mons. Russo ha evidenziato il deficit di “una società che fa fatica a generare figli, dove è usuale che una persona fragile con disabilità sia sola, senza sostegno e supporto”. In questo contesto, il segretario generale della Cei ha indicato lo scopo del Servizio pastorale per le persone con disabilità: “Sensibilizzare la comunità cristiana a guardarsi intorno con occhio vigile rispetto a queste situazioni, per poi favorire e sollecitare una sinergia di forze ecclesiali e civili per poter superare le criticità e dare qualità alla vita in qualunque momento dell’esistenza”.
“Sapersi confrontare con queste fragilità, con le persone con disabilità, permette di contrastare la logica dello scarto – ha concluso -, può diventare momento di grazia e di generatività per tutta la comunità cristiana”.