La storia di Galta
La località compare per la prima volta in un atto notarile del 1179 e poi in uno statuto del comune di Padova del 1277-78. L’aumento del numero di abitanti impose la necessità di creare a Galta una realtà pastoralmente autonoma: il 24 maggio 1957 venne benedetta la prima pietra di una nuova chiesa, e l’anno successivo Galta divenne curazia autonoma intitolata a Maria ausiliatrice.
Il toponimo Galta sembra derivi da un antico termine veneziano che significava “guancia”, dalla radice longobarda “galt”; o, più probabilmente, dal nome della famiglia che ne possedeva il territorio, posto al confine orientale della pieve di Sermazza, in seguito chiamata Vigonovo, situata prima al di qua, ora al di là del fiume Brenta.
La località compare per la prima volta in un atto notarile del 1179 e poi in uno statuto del comune di Padova del 1277-78.
A Galta sorgeva la villa di una importante famiglia veneziana, i Basadonna, alla quale era annesso l’oratorio di San Rocco, visitato dal cardinale Gregorio Barbarigo nel 1669.
L’aumento del numero di abitanti, dovuto soprattutto allo sviluppo dell’industria calzaturiera all’inizio del Novecento, impose la necessità di creare a Galta una realtà pastoralmente autonoma: il 25 novembre 1956 il vescovo Girolamo Bortignon nominò cooperatore parrocchiale di Vigonovo un sacerdote con questo incarico.
Il 24 maggio 1957 venne benedetta la prima pietra di una nuova chiesa, e l’anno successivo Galta divenne curazia autonoma intitolata a Maria ausiliatrice. Inaugurati nel 1961 l’asilo e la chiesa, Galta fu proclamata parrocchia con territorio dismembrato da Vigonovo il 7 ottobre 1962.