La storia di Concadalbero
È datato 954 il primo documento storico che cita “Concha de albaro”, il cui toponimo indica un terreno basso adatto all’imboschimento. Nel 1069 la corte di “Concas de albaro” venne donata dal conte Alberto al monastero di San Michele in Adige. L’antico edificio venne riparato nel 1449. Nel 1573 venne abbattuto e al suo posto sorse una chiesa con campanile, ampliata poi nel 1908.
È datato 954 il primo documento storico che cita “Concha de albaro”, il cui toponimo indica un terreno basso adatto all’imboschimento.
Nel 1069 la corte di “Concas de albaro” venne donata dal conte Alberto al monastero di San Michele in Adige. Vi faceva parte anche la chiesa intitolata a santa Maria.
I monaci veronesi rimasero proprietari della chiesa anche dopo il 1129, quando la corte con tutti i suoi beni venne acquistata dal monastero di Santa Giustina in Padova. Ancora nel 1145 infatti il vescovo san Bellino confermava il possesso della chiesa a San Michele. Solo nel 1211 i monaci veronesi in grave difficoltà economica ottennero dal papa la licenza per venderla all’abate di Santa Giustina.
L’antico edificio venne riparato nel 1449.
Nel 1573 venne abbattuto e al suo posto sorse una chiesa magnificente con campanile. Nel 1908 fu ampliata con l’aggiunta di sei cappelle laterali e un coro rinnovato. La consacrazione a santa Maria è del 1931.