La storia di Carmignano
Nominata già attorno all'anno Mille, legata a Santa Tecla di Este e al monastero benedettino di Villa Estense, la chiesa fu ampliata nel Cinquecento e quindi sottoposta a ripetuti interventi di restauro. L'attuale edificio è stato consacrato nel 1799, mentre alla prima parte del Novecento risalgono gli altri ambienti parrocchiali.
Citata per la prima volta in un atto pubblico del 1077, la parrocchia di Carmignano è nominata negli atti pontifici del 1044 in cui si certifica che Santa Tecla d’Este vi possedeva alcune proprietà, a esclusione della chiesa.
Quest’ultima, secondo la decima papale del 1297, apparteneva alla pieve di Merlara. In quegli anni, la parrocchia era soggetta al monastero benedettino bianco di Villa Estense.
La relazione della visita pastorale del vescovo Barozzi descrive un edificio lungo 14 metri e largo 7, con l’altare maggiore inserito in una cappellina semicircolare. L’inondazione alla quale la chiesa fu soggetta intorno al 1535 la danneggiò vistosamente, tanto che la visita pastorale di quell’anno la descrive bisognosa di manutenzione. Fu ampliata nel 1587 secondo le indicazioni del vescovo, che aveva disposto anche la costruzione di un’abitazione per il rettore.
Le visite successive, del 1619 e del 1657, attestano interventi di restauro che continuarono fino al 1825, quando si ha notizia della ricostruzione della sacrestia e del presbiterio, ancora in completamento.
La chiesa attuale è stata consacrata il 17 novembre 1799.
L’inaugurazione della casa della dottrina cristiana e della scuola materna risalgono al 1939, mentre la canonica è del 1940.