Nuova cantoria nella parrocchia di San Benedetto abate a Cambroso. Nella chiesa è stata da poco realizzata una struttura per ospitare il coro e l’orchestra parrocchiale, un soppalco posto all’ingresso della chiesa, progettato dall’architetto Marco Boaretto e dall’ingegnere Laura Boaretto. Un contributo molto importante per i lavori è stato dato dai parrocchiani: non tanto in termini economici, quanto da un punto di vista di tempo e di manodopera e questo ha permesso di contenere i costi di realizzazione.
La decima papale del 1297 cita la chiesa come intitolata a san Benedetto abate e dipendente dalla collegiata di Piove di Sacco. Dal 1455 fu unita alla chiesa di San Daniele di Rosara, fino al 1574, quando riconquistò l’autonomia.
Raffigura i Santi Benedetto, Rocco e Sebastiano la pala d’altare conservata nella controfacciata della parrocchiale di Cambroso. Secondo la tradizione, la Madonna con Gesù bambino in legno intagliato e dipinto fu consacrata da Pio X.
I servizi della Difesa
Le otto parrocchie del vicariato di Arzegrande hanno stretto una nuova sinergia per far fronte alla povertà presente nel loro territorio, mettendo insieme le forze attraverso la Caritas.
Le comunità di Arzergrande e Vallonga, Codevigo, Conche, Cambroso, Rosara, Santa Margherita e Valli di Chioggia, dal prossimo mese di maggio, potranno contare sul nuovo centro di ascolto delle povertà e delle risorse, che sarà uno strumento per armonizzare le realtà varie delle parrocchie del vicariato e si rivolgerà, in particolare, alle persone bisognose d’aiuto, in termini di accoglienza e vicinanza, che è, poi, il senso ultimo della comunità.
Da dieci anni, precisamente dal 24 ottobre 2004, le comunità di Cambroso, Codevigo, Rosara e Santa Margherita di Codevigo camminano insieme. La formula, ben conosciuta in diocesi di Padova, è quella dell’unità pastorale: un modo, a volte non facile ma sicuramente arricchente, di essere chiesa.
Un’esperienza forte a contatto con i migranti, quelli arrivati in Grecia da piccoli e coinvolti nella pesante crisi economica e quelli che attraversano il Mediterraneo oggi, per dieci giovani da tutto il Triveneto. Grazie alla Caritas un viaggio di speranza.