Il vescovo Claudio in visita a Legnaro e Polverara. La primavera dopo la tempesta
Legnaro e Polverara da due anni sono ripartite, con due nuovi parroci, dopo mesi difficili. Isola dell'Abbà, 220 abitanti, continua il suo cammino alla sequela di Cristo. La seconda tappa della visita pastorale. Con i giovani la parola chiave è qualità nelle proposte. Poi le risposte sul piano della fede e della partecipazione arrivano.
«Come state?», chiede il vescovo Claudio. E Legnaro, Polverara e Isola dell’Abbà sanno come rispondere. La visita pastorale, partita da Valdobbiadene, è alla sua seconda tappa: da venerdì 16, mons. Cipolla è qui, tra la sua gente, di cui condividerà la vita comunitaria, nell’ordinarietà, fino a domenica 25 novembre. La preparazione – seppur breve – ha fatto tesoro delle tracce di confronto e dell’incontro con i co-visitatori don Luca Facco e don Carlo Tosetto. Così l’evento, atteso, sta già proiettando i suoi effetti oltre i giorni fianco a fianco a don Claudio.
In questo fazzoletto di diocesi si intrecciano lunghi cammini nel tempo e storie di recente ripartenza. Isola dell’Abbà, 220 anime adagiate sulla riva sinistra del Bacchiglione, condivide il parroco con Polverara, don Daniele Hudorovich, ma di fatto prosegue la sua sequela a Cristo assieme a don Giacinto Dante, storico parroco e oggi collaboratore, che le dedica il suo amore e il suo ministero. Legnaro e Polverara invece contano il tempo dal 2016, anno in cui l’arrivo dei due don Daniele – a Legnaro c’è Prosdocimo che di Hudorovich è compagno di messa – ha messo fine a due passaggi delicati. Per la comunità di San Basilio, la vicenda legata al lascito Focherini è una ferita ancora non rimarginata, ma lo sguardo è rivolto al futuro. Per Polverara, la rapida successione di tre parroci in un anno ha generato qualche squilibrio, ma oggi la marcia è ripresa con gioia.
E forse non è un caso che mons. Cipolla giunga proprio nel giorno di san Fidenzio, il patrono: «Il vescovo non era mai stato qui da noi. La grande attesa adesso si è sciolta nell’accoglienza che gli esprimiamo, la cosa più bella – afferma don Daniele Hudorovich – La visita pastorale inizia quindi con una messa a cui sono invitati tutti i sacerdoti del nostro vicariato, con i quali condivideremo poi un momento di fraternità a cena».
Polverara oggi vive ancora la sua dimensione paesana, che pure l’espansione demografica, favorita dai prezzi abbordabili, non ha scalfito. I 3.300 abitanti finiscono per conoscersi tutti, le dinamiche del borgo sollevano qualche malumore, superato però dalla presenza della parrocchia: «La piazza davanti alla chiesa rimane il salotto del paese – continua il parroco – Qui ci si ritrova la domenica, prima e dopo la messa, le famiglie giovani si integrano, dialogano, si scambiano impressioni e contatti. L’eucaristia è al centro della vita». Così nell’anno trascorso si è festeggiato per i 28 battesimi conferiti, si sono visitati gli 82 anziani e malati (in 5, tra cui due ragazzini, riceveranno anche la visita del vescovo), si è rilanciato il gruppo giovani e si sono raccolti i frutti di un’attività Caritas particolarmente ricca.
«Siamo orgogliosi della nascita del nostro gruppo giovani – sorride don Daniele – Il campo sul cammino di Santiago della scorsa estate sta germogliando. Un campo partito tre mesi prima in parrocchia, con la sensibilizzazione e le “pizzate”. Dopo il Sinodo, un segno concreto». L’orgoglio non manca anche per il cammino di Iniziazione cristiana: «Qui da noi è partito da 13 anni, come esperimento pilota – conferma Matteo Zenato, vicepresidente del consiglio pastorale, e stiamo toccando con mano come la qualità dei percorsi aiuti. Grazie alla visita pastorale, abbiamo meditato su molti aspetti e ora siamo pronti a lasciarci definitivamente alle spalle il classico “si è sempre fatto così”».
A Legnaro, la preparazione della visita pastorale è stata l’occasione di un bilancio. E non manca ciò su cui investire per il futuro: «In fase di preparazione, abbiamo individuato per noi 17 priorità. Tre di queste le presenteremo al vescovo, per iniziare con lui una riflessione – spiega Alberto Costa, nuovo vicepresidente del consiglio pastorale – Si tratta delle relazioni tra membri della comunità, della Parola di Dio e dell’eucaristia e infine dei giovani». Legnaro è cresciuta molto nel tempo, dei 9 mila abitanti attuali una buona metà non vive la comunità, per questo si avverte la necessità di coinvolgere maggiormente anche gli adulti. Di certo però non manca un tessuto parrocchiale solido, garantito dallo zoccolo duro che ha tenuto anche nei mesi di tempesta. «A questo si somma oggi una ripresa vivace e profonda – commenta il parroco don Daniele Prosdocimo – I segni sono molti, a partire dalla pastorale giovanile: ogni domenica, alla messa delle 19, c’è un centinaio di adolescenti e giovani. E poi la presenza degli adulti nell’iniziazione cristiana e nel coro delle famiglie. Famiglie che mi sono proposto di visitare con costanza, appena arrivato». Anche per i giovani di Legnaro la parola chiave è qualità: «Stiamo investendo molto in formazione, anche economicamente – conferma don Alessandro Piran, vicario parrocchiale – In cambio i giovani si stanno mettendo davvero in gioco sul versante della fede e della partecipazione».