Sinodo sulla famiglia: accompagnare le persone. Nella misericordia
Presentato l'Instrumentum laboris che costituirà la base dei lavori sinodali. Il cardinale Lorenzo Baldisseri: «Urge permettere alle persone ferite di guarire e di riconciliarsi». Si tratta di «proporre, non imporre; accompagnare non spingere; invitare, non espellere; inquietare, mai disilludere». Le tappe successive: l'Assemblea generale straordinaria di ottobre e quella Ordinaria che si terrà nel 2015.
Una panoramica a 360° sulla famiglia, senza reticenze o ipocrisie. Una serie di scatti fotografici il cui soggetto è la realtà concreta della famiglia, che nelle diverse zone del mondo, pur con sfumature e accenti a volte anche molto diversi, «si trova in un momento molto difficile».
Una famiglia alle prese con fenomeni come l’aumento esponenziale delle convivenze e delle «unioni di fatto», non riconosciute da nessun vincolo né civile né religioso, con questioni delicate come quelle che riguardano i separati, i divorziati risposati o le unioni tra persone dello stesso sesso. Senza contare le varie forme di violenza e di abuso – tra tutti il femminicidio e la pedofilia – e gli scandali sessuali, definiti una «contro-testimonianza» all’interno della chiesa.
Uno stile di misericordia. Sfogliando le pagine dell’Instrumentum laboris del Sinodo sulla famiglia, un dato emerge su tutti: l’atteggiamento scelto dalla comunità ecclesiale, che vuole declinare una parola-chiave del pontificato di Francesco – «misericordia» – adottando uno stile e indicando un obiettivo ben preciso: «accompagnare» le famiglie «come sono nella realtà», con le loro «storie e sofferenze complesse, che necessitano di uno sguardo compassionevole e comprensivo».
«Urge permettere alle persone ferite di guarire e di riconciliarsi», ha detto il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, presentando in sala stampa vaticana il nuovo documento. Si tratta, ha spiegato, di «proporre, non imporre; accompagnare non spingere; invitare, non espellere; inquietare, mai disilludere».
Il cammino percorso e le prossime tappe. L’Instrumentum laboris raccoglie le testimonianze e i suggerimenti inviati dalle chiese particolari, in risposta al questionario del documento preparatorio, reso pubblico nel novembre scorso.
Il testo è strutturato in tre parti: la prima è dedicata al «vangelo della famiglia», la seconda passa in rassegna le «situazioni difficili» e la terza è dedicata all’apertura alla vita e alla responsabilità educativa dei genitori.
Le tappe successive del cammino, iniziato con il Concistoro del febbraio scorso, saranno l’Assemblea generale straordinaria di ottobre e quella Ordinaria che si terrà nel 2015, il cui tema – ha annunciato il cardinale Baldisseri – sarà: «Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione della famiglia». Il 28 settembre è in programma una Giornata di preghiera per il Sinodo, e l’adorazione eucaristica quotidiana, durante i lavori sinodali, nella Cappella della Salus Populi Romani della basilica di Santa Maria Maggiore.
Il gender e la privatizzazione. Oggi la "genere theory" mette in discussione, rendendola incomprensibile, la legge morale naturale. Altro fenomeno minaccioso e incombente, si legge nel testo, è la «privatizzazione» della famiglia.
La chiesa è chiamata a prendersi cura delle famiglie che «vivono in situazioni di crisi e di stress», accompagnandole «durante tutto il ciclo della vita». A cominciare dalle parrocchie.
Gli antimodelli dei media e le pressioni esterne. I media hanno un «impatto negativo» sulla famiglia, anzi sono degli «anti-modelli» che «trasmettono valori errati e fuorvianti». Tra le «pressioni esterne» che minacciano la famiglia, l’Instrumentum laboris segnala «l’impatto dell’attività lavorativa sugli equilibri familiari», minacciati da orari spesso troppo lunghi, che si estendono anche alla domenica, e dalla «precarietà lavorativa». L’antidoto sarebbero «giusti salari», una politica fiscale a favore della famiglia e più aiuti per le famiglie e i figli.
Le contro-testimonianze. Gli «scandali sessuali all’interno della chiesa», la pedofilia in particolare, ma anche in generale «un’esperienza negativa con il clero o con alcune persone» sono «contro-testimonianze» nella chiesa. A questo, la denuncia del testo, «si aggiunge lo stile di vita a volte vistosamente agiato dei presbiteri, così come l’incoerenza tra il loro insegnamento e la condotta di vita».
Tra le contro-testimonianze, rientra anche «la percezione del rifiuto nei confronti di persone separate, divorziate o genitori single da parte di alcune comunità parrocchiali, così come il comportamento intransigente e poco sensibile di presbiteri o, più in generale, l’atteggiamento della chiesa, percepito in molti casi come escludente, e non come quello di una chiesa che accompagna e sostiene».
Convivenze, divorziati risposati e unioni gay. Sono sempre di più le coppie che convivono "ad experimentum", cioè «senza alcun matrimonio né canonico né civile e senza alcuna registrazione». La questione dei divorziati risposati è un’altra realtà di cui «prendersi cura», insieme a quella delle ragazze madri che «si prendono cura da sole dei figli» e hanno alle spalle «storie molto sofferte, non di rado di abbandono».
«Tutte le Conferenze episcopali – si legge nell’Instrumentum laboris a proposito delle unioni tra persone dello stesso sesso – si sono espresse contro una "ridefinizione" del matrimonio tra uomo e donna attraverso l’introduzione di una legislazione che permette l’unione tra due persone dello stesso sesso».
Le risposte al Questionario, inoltre, si pronunciano «contro una legislazione che permetta l’adozione a bambini di persone in unione dello stesso sesso». Ma se queste persone chiedono il battesimo per il bambino, quest’ultimo deve essere accolto con «la stessa cura, tenerezza e sollecitudine che si ha nei confronti degli altri minori».