Amoris laetitia: ampia sintesi disponibile da venerdì sul nostro sito
Finalmente ci siamo! La pubblicazione dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia, sull’amore nella famiglia di papa Francesco pone il sigillo sul cammino sinodale compiuto negli ultimi tre anni. Sia ben chiaro: i paragrafi, che scandiscono il documento, non segnano una conclusione, ma un nuovo inizio. Il cerchio, quindi, non si chiude, ma si apre ancora. E in questo aprirsi, ricomprende tutto il lavoro svolto…
Basta soffermarsi sul titolo del documento che rimanda, in modo chiaro ed efficace, ai temi delle due assemblee sinodali: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” (ottobre 2014) e “La vocazione e la missione della famiglia nella chiesa e nel mondo contemporaneo” (ottobre 2015).
L’ascolto delle sfide sulla famiglia, il discernimento della sua vocazione, la riflessione sulla sua missione hanno come punto focale l’Amoris laetitia.
Innanzitutto va chiarito che è un insegnamento di carattere pastorale.
Lo stile e l’approccio del testo risentono, pertanto, di tale impostazione o, meglio, di tale preoccupazione, che non va vista affatto come una contrapposizione al diritto.
L’obiettivo è chiaro: inculturare il vangelo nell’oggi, perché sia significativo e raggiunga tutti
E questo, a maggior ragione, quando si parla di famiglia: sono passati 35 anni dall’esortazione apostolica Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II e il contesto, da allora, è completamento mutato.
In altre parole: è necessario inculturare i princìpi generali affinché possano essere compresi e praticati.
Tutto ciò, in materia di pastorale familiare, richiede tre atteggiamenti di fondo che si completano e si richiamano a vicenda: discernimento, accompagnamento e integrazione
E non è un caso che in cima ci sia proprio il discernimento, che – sintetizzava papa Francesco alla comunità degli scrittori de La Civiltà Cattolica (14 giugno 2013) – «cerca di riconoscere la presenza dello Spirito di Dio nella realtà umana e culturale, il seme già piantato della sua presenza negli avvenimenti, nelle sensibilità, nei desideri, nelle tensioni profonde dei cuori e dei contesti sociali, culturali e spirituali».
Insomma, discernere è un’esigenza reale della comunità cristiana nella sua multiforme presenza nella società.
Discernere, però, non per dividere, ma per unire ed edificare sempre più una chiesa madre, una chiesa che conosce e parla il linguaggio della misericordia, il solo in grado di dare risposta al desiderio di salvezza che c’è nel cuore di ogni persona.
Se si volessero indicare, allora, alcune parole chiave del testo potrebbero essere: discernimento, dialogo, integrazione, misericordia…
Con queste linee guida ci si può accostare alla lettura dell’esortazione, disponibile – in ampia sintesi – sul nostro sito da venerdì 8 aprile.